In montagna con il gps
Fino a che punto la tecnologia è utile?
Alla prossima uscita, girate a destra.... La voce è metallica, oppure suadente, o addirittura in dialetto trentino: "va' zo per de lì". Con l'uso dei navigatori ci si diverte e non si sbaglia (quasi) mai strada. L’idea è geniale: un palmare che ti dice sempre esattamente qual è la tua posizione nell’universo mondo, grazie ad uno o più satelliti che sostando costantemente sopra le nostre teste “sanno” dove diavolo ti sei perso. Molti telefoni di ultima generazione ce l'hanno persino incorporato e tra un'app per fare la lista della spesa ed un'altra insostituibile per tenere il diario della dieta del cane o simulare il canto delle vuvuzelas, c'è anche la possibilità di tenere traccia (traccare) dell'intero itinerario, memorizzarlo, scaricarlo ed elaborarlo.
L’idea di usare il gps anche in montagna, al posto della scomoda e antiquata bussola ha solleticato la voglia di nuovo e di “tecnologico” che c’è in ognuno di noi, diffondendosi tra i patiti dell’escursionismo. Dei rifugi ora, oltre al nome, all’altitudine e al tempo per raggiungerli, si conosce la posizione gps, così da impostarla sul navigatore e arrivare a destinazione senza errori. Anche le nuove cartine si sono adeguate e un circolo apparentemente virtuoso permette la pianificazione della gita dopo aver effettuato un'accurata indagine in internet per sapere tutto quel che c'è da sapere. I vantaggi sono tanti e vanno dalla riduzione delle possibilità di errore alla memorizzazione automatica dei dati, così da creare un database della propria attività ludica.
E' questo il migliore dei mondi possibili? Chiaccherando con amanti delle passeggiate in montagna, in maniera rilassata ma precisa, tuttavia sono emerse alcune considerazioni che vorrei condividere con voi.
1. Sono tanti i gps sul mercato, ma quelli veramente utili e affidabili, sia per durata della batteria (il freddo le fa scaricare molto prima) che per copertura sono solo una manciata e tutti decisamente costosi. E non conviene fare i tirchi: può essere pericoloso basare le proprie scelte (che in alcune condizioni sono scelte estremamente importanti) su una tecnologia che sul più bello ti puo' piantare in asso.
2. Navigatore discreta esperienza cerca cartina ben dettagliata per futura relazione di lunga durata basata sulla comprensione reciproca. Astenersi non interessati.
In effetti per navigare in montagna (sì, lo so che sembra strano...) serve il costante download di cartine aggiornate (di tipo vettoriale), che sono molto costose. E quando hai un'area poi ne vuoi un'altra, e così via. So di alpinisti che presi dalla smania sono entrati in una smania di ampliamento dei dati apparentemente senza fine.
3. E' importante non lasciarsi prendere la mano in fase di pianificazione virtuale. Ogni volta che si va a cercare qualcosa sul web, bisogna comportarsi come quando si entra in un fornitissimo supermercato ricco di ogni ben di Dio: bisogna tirare dritti e prendere solo ciò che serve non lasciandosi distrarre dalle meravigliose imperdibili offerte sugli scaffali. Non è possibile cercare info sul Brenta e poi finire a leggere tutti quei resoconti sul Fitz Roy!
4. Comunque sia, carta e bussola non vanno lasciati a casa.
5. E infine... non è una cosa meravigliosa incontrare altri escursionisti sul cammino per chiedere loro informazioni dell'ultimo momento, fermarsi a fare due parole, sorridersi sapendo di condividere la stessa passione? Capita che incontri casuali e inaspettati siano alla base di grandi amicizie. Ancora... non vi è mai capitato di partire per un itinerario e modificarlo a seconda dell'umore o dell'istinto, magari perdendo la strada per un tratto, e scoprire luoghi non previsti e magari più belli di quelli decisi alla partenza?
Certo, tornare a casa e ancora prima di fare la doccia mettersi al pc per scaricare i dati della gita, sapere esattamente i metri di dislivello e inserire le performance personali in un grafico di conversione di valori, da confrontare con i risultati ottenuti in precedenza e condividere il tutto in rete suscitando le invidie di chi. almeno virtualmente, non riesce a raggiungere i livelli di produzione... oops, divertimento, ottimali...