TRENTO - Inutile girarci troppo intorno: quello della mancanza di spazi per le band e per chi fa musica rock (nella sua accezione più ampia possibile) sta diventando un problema sempre più sentito. I locali e i pub che in Trentino offrono occasioni per suonare, per far ascoltare la propria musica e nello stesso tempo siano punto di incontro e di sana socialità per i giovani , sono sempre meno e le defezioni sono sempre di più come accaduto di recente per lo Snooky di Caldonazzo, un punto di riferimento divenuto fondamentale negli ultimi anni per la musica live, o il Goldfinger a Rovereto  per fare giusto un paio di esempi.
La situazione a Trento è sempre più difficile e sono pochissimi i locali che ancora resistono e propongono qualche concertino mentre a Rovereto non ci risultano, location per suonare e a Riva del Garda la salvezza è nella tana del Lochness. Qualche avamposto sonoro resiste qua e là nelle Valli della nostra Provincia come nel caso, anche qui per fare degli esempi senza voler essere assolutamente esaustivi, del Nido Verde in Val di Ledro, del Paradise a Cles, del Tilt a Borgo Valsugana, del Bistrot a Pergine o dello Chalet de la Mot sull’Altipiano di Pinè.
Insomma c’è chi tiene duro ma i più hanno alzato negli ultimi anni bandiera bianca portando al minimo storico, appunto, il termometro degli spazi live che a dirla tutta non sono mai stati cosi numerosi in Trentino ma comunque mai a questi livelli.
Alle porte del 2011 ci troviamo con un Trentino quanto mai ricco di ragazzi che suonano rock in gruppo ma anche di artisti solisti e di gente che vuole fare musica , che vuole uscire dalle cantine per respirare l’aria del palco, l’unica utile a mio avviso, per crescere davvero. Tutta gente che si trova però senza troppe possibilità di trovare spazi ed occasioni senza che soprattutto si intravedano  all’orizzonte novità a riguardo con la crisi che morde anche questo settore casomai destinata a peggiorare ulteriormente le cose.