Non si deve rinunciare a manifestare le proprie idee

Non esistono fascisti buoni: la deriva autoritaria è una realtà di cui tenere conto. "Tenete i ragazzi a casa dalle manifestazioni" è un appello che vuole usare la paura per evitare il confronto

di Barbara Goio

"Voglio fare un appello, dite ai vostri figli di stare a casa. Quelle manifestazioni sono frequentate da potenziali assassini. Vanno evitate". Sono parole dure che fanno venire i brividi.
Ero una ragazzina ed ho voluto partecipare, nonostante i miei genitori naturalmente non volessero, a quei tre giorni di Bologna 77, un'esperienza anche di violenza, certo, ma soprattutto un momento storico a cui non si poteva mancare. C'era paura, ma restare a casa per timore di essere uccisi era l'ultimo dei nostri pensieri.
Tutti concordano nel dire che la tensione di ora è assolutamente non comparabile ai fomenti di allora, e quindi perchè, adesso, si deve cedere alla paura? Lasciar perdere perchè si ha qualcosa da perdere è il primo passo verso l'accettazione supina di ogni diktat, di ogni imposizione.
Analizziamo la situazione per punti:
- Che cosa hanno da perdere i giovani italiani di oggi? Quasi nulla. Le prospettive di occupazione, soprattutto nel resto del Paese, sono bassissime, e se si vuole vedere riconosciuto il proprio valore l'unica strada è l'espatrio (per fortuna che l'Europa c'è!). I modelli di successo sono, sia per i maschi che per le femmine, la messa in vendita di bellezza, consenso, accettazione di un ordine precostituito. Quindi è abbastanza normale che i ragazzi vadano in strada e dicano, civilmente, le loro ragioni. Persino il capo dello Stato ha esortato i politici a tenere conto delle esigenze dei giovani.
- La paura. Questo è il motore che tiene le cose ferme. Per paura un lavoratore non chiede che gli vengano riconosciuti i propri diritti, un malato non pretende di essere curato nel migliore dei modi, una donna non esce la sera, un imprenditore accetta la mediazione di intermediari il cui ruolo è oscuro. Ma la paura è anche l'attrito che non fa girare le ruote di un civile processo democratico. E costruire paura è un'azione tipicamente fascista.
- Il fascismo. Negli ultimi anni, complice una sinistra ed un centro assenti, in gran parte dell'Italia si è lasciato spazio sempre più a una destra populista e arraffona che, giocando sulla paura e usando con perizia i mezzi di comunicazione di massa, ha ottenuto largo e appassionato consenso. Ora ci si stupisce perchè dei leader di governo parlino di carcere preventivo, o minaccino i ragazzi che vogliono scendere in strada a protestare. E' la scoperta dell'acqua calda: in un bellissimo film che consiglio a chi fosse interessato all'argomento, "L'onda", si vede chiaramente dove prende corpo la sottile differenza tra agire nel giusto e scivolare nell'autoritarismo. In una scuola viene messo in atto un esperimento: alcuni ragazzi si identificano in un gruppo, l'Onda appunto, e all'inizio vogliono agire per il bene comune. Ma appena si ritengono superiori a chi non appartiene al gruppo, ecco che parte la deriva violenta e fascista, ed ecco perchè non possono esistere fascisti buoni, per tanto che cerchino di raccontarcela. Ogni volta che alcune persone si sentono superiori a chi ne è escluso, la deriva autoritaria è pronta a scattare.
L'Italia si merita più rispetto, più comprensione, più sensibilità civile. Ed è forse arrivato il tempo che i ragazzi vogliano che venga loro riconosciuto il diritto a volere un paese più giusto e democratico, un luogo di opportunità, perchè ormai nessuno è disposto a farlo in loro nome. Altrimenti, è meglio tenere la valigia pronta.
 

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