Possibile curarsi con un clic? 

di Patrizia Todesco

Ebbene lo ammetto. Al primo acciacco, quando qualcosa nel mio fisico non va, la prima cosa che faccio è mettermi davanti al computer, digitare due parole chiave e cercare in internet la diagnosi. Nella maggior parte dei casi sono spacciata. Il computer macina per pochi secondi e poi sforna malattie gravissime. Mai che io venga indirizzata ad un link dove mi si prospetta qualcosa di lieve, nulla di cui io debba preoccuparmi.

Nella migliore delle ipotesi (giustamente) il consiglio è quello di rivolgermi allo specialista. Nella stragrande maggioranza dei casi la malattia è grave, a volte rarissima altre con indici di diffusione da cardiopalma. Lo so prima di mettermi alla testiera che va sempre a finire così, che chiudo il computer ancora più preoccupata di quando l’ho acceso, che nessuna risposta certa arriva dal medico virtuale.

E la cosa peggiore è che nonostante io sappia benissimo che non è il web che può darmi una diagnosi, ciò che leggo riesce comunque a insinuarmi il dubbio, a volte talmente forte che nemmeno il mio fidatissimo medico di medicina generale che mi conosce ormai da trent’anni riesce a fugare. Ogni volta mi riprometto che di non cadere nel tranello, eppure ci ricasco. E come me tantissimi altri pazienti. Anzi non pazienti, perché ammettiamolo, il medico virtuale è prerogativa di coloro che cercano risposte (o rassicurazioni) immediate. Ma con un clic si va poco lontani...

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