Graduatorie, la chiarezza di Marta

di Andrea Tomasi

«C’è chi ci dice che è meglio non sollevare queste questioni perché portano solo grane e la scuola trentina è già ad un buon livello; ma per senso di responsabilità credo di poter confermare che sia da parte mia che del governo provinciale, c’è l’intenzione di provare a capire e sperimentare qualcosa che possa migliorare ancora la nostra scuola. Siamo consapevoli che la nostra autonomia e le risorse che abbiamo voluto investire sulla scuola sono una grande opportunità, ma anche una grande responsabilità». Parole e musica di Marta Dalmaso, assessore provinciale all’istruzione, nel “mirino” dei sindacati dopo l’annunciata «riforma nella riforma» (via le graduatorie degli insgenanti per fare posto all’albo provinciale e ai concorsi promossi dalle singole scuole). Dichiarazioni, le sue, fatte durante il seminario promosso dal Centro per la formazione continua e l’aggiornamento del personale insegnante. In molti si sono messi in ascolto, sperando nella famosa «operazione chiarezza», tanto attesa. Ecco allora le rivelazioni dell'assessore provinciale sulla questione del reclutamento dei docenti: «Sono temi scottanti, che sono anche sul tavolo nazionale e internazionale (...) Del resto, sono gli stessi insegnanti a chiederci alcuni cambiamenti in termini innovativi (...) Sappiamo che alcuni ci dicono di non toccare questi temi ma è nostra responsabilità provare, affrontare i problemi in modo pacato, non assecondando dibattiti costruiti ad arte. Sarà mia premura dire quali ipotesi ci sono sul tavolo e quali proposte ci sembra di poter offrire ad una riflessione comune. Non fare nulla vuol dire totale mancanza di senso di responsabilità. Vogliamo provarci, non come gli elefanti nella cristalleria, bensì consapevoli della delicatezza del tema, ma anche del fatto che c’è una realtà vivace e una voglia diffusa di fare di più e meglio, per servire la scuola e la comunità trentina».

Eh?

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