Mamme, non fumatevi il cervello

Se una persona è un po’ masochista, se vuole farsi del male ben sapendo le conseguenze dei suoi gesti, passi (anche se poi le spese sanitarie per le cure sono plasmate sull’intera comunità). Il dato preoccupante, però, è che a fumare sono sempre più le donne, soprattutto le giovani donne, le ragazzine. E una volta preso il vizio, si sa, smettere è difficile.E così «il 25% delle donne che scoprono di essere in gravidanza fuma, e di queste circa il 60% smette», si legge in un comunicato dell’Ansa

di Patrizia Todesco

Se una persona è un po’ masochista, se vuole farsi del male ben sapendo le conseguenze dei suoi gesti, passi (anche se poi le spese sanitarie per le cure sono plasmate sull’intera comunità).
Il dato preoccupante, però, è che a fumare sono sempre più le donne, soprattutto le giovani donne, le ragazzine. E una volta preso il vizio, si sa, smettere è difficile.

 

E così «il 25% delle donne che scoprono di essere in gravidanza fuma, e di queste circa il 60% smette» - si legge in un comunicato dell’Ansa. Ma le future mamme lo fanno tardi. Spesso quando si accorgono di essere incinta e di conseguenza smettono sono già all’ottava settimana, quando la parte più delicata dello sviluppo dell’embrione è già avvenuta, e quindi non si evita il rischio di malformazioni.

 

Il consiglio di smettere però vale anche per i futuri papà: «È dimostrato che i figli di padri fumatori hanno un maggior rischio di leucemia, perchè l’embrione si ricordà delle modifiche epigenetiche dello spermatozoo che l’ha generato».
Ma vogliamo spegnerla o no questa benedetta sigaretta? E se non vogliamo farlo per noi stesse, perché diventiamo più brutte e a maggior rischio di ammalarci, facciamolo almeno per i nostri figli che non meritano di essere avvelenati più del dovuto

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