Il parente zanzara  che punge in silenzio

Mi chiedo, ma non c'è un ecosistema? Non ci hanno sempre detto che la natura ha un suo equilibrio? D'accordo che non ci sono più le mezze stagioni, ma non ci dovrebbero essere dei periodi per ogni cosa? Che so, i peschi in fiore in primavera, la neve in inverno, l'uva in autunno. E allora, perché a ottobre ci sono ancora le zanzare? Che cosa abbiamo fatto di male? Chi le ha inventate le zanzare tigre? Così subdole, silenziose, non le vedi e non le senti, e ti accorgi che ci sono quando ormai ti hanno punto

di Lucio Gardin

Mi chiedo, ma non c'è un ecosistema? Non ci hanno sempre detto che la natura ha un suo equilibrio? D'accordo che non ci sono più le mezze stagioni, ma non ci dovrebbero essere dei periodi per ogni cosa? Che so, i peschi in fiore in primavera, la neve in inverno, l'uva in autunno. E allora, perché a ottobre ci sono ancora le zanzare? Che cosa abbiamo fatto di male? Chi le ha inventate le zanzare tigre? Così subdole, silenziose, non le vedi e non le senti, e ti accorgi che ci sono quando ormai ti hanno punto.


Ricordate quei giochi che si fanno nelle serate in compagnia, tipo «se fosse un animale che animale sarebbe?». Io credo che la zanzara tigre potrebbe ben rappresentare una tipologia di persone: i parenti troppo educati. Sapete quelli che ti vengono a trovare ma non vogliono disturbare? Che ci sono ma non ne percepisci la presenza, è come non ci fossero, e ti accorgi che erano lì con te solo per qualche «puntura» di pettegolezzo che ti buttano qua e là per la casa un attimo prima di andarsene. Ecco, quelli. E proprio per il loro eccesso di zelo e di apparente educazione (che in realtà è chiusura ermetica verso ogni forma di contatto), quando vengono a trovarvi rifiutano con educato distacco ogni cosa offrite loro. Qualsiasi cosa tu gli proponi, loro rispondono «no grazie». Volete che vi faccia un tè? «No grazie l'avem appena bevù».

 

Volete mangiare qualcosa? «No grazie avem appena magnà». Neanche un'aranciata alla bambina? «No grazie g'aven appena davert el conto arancio».
Rispondono sempre «no grazie» perché l'importante è non disturbare, anzi, l'importante è che tu non pensi che loro disturbano, perciò rispondono «no grazie» in automatico, senza nemmeno ascoltare cosa gli dici. Non mi stupirei se chiedendo loro «Volete che vi faccia un bonifico?» rispondessero «No grazie l'avem appena fat».


Però questo comportamento ha un lato positivo. Perché quando sei stanco della loro presenza/assenza basta dire «dai sedetevi un attimo» per vederli ringalluzzirsi al volo e mettere mano al cappotto «no grazie, sem vegnudi sol a far en giro.. adesso nen» (o nem, dipende se i parenti sono in zona Rovereto o Trento). E mentre li guardi allontanarsi, pensi tra te e te «ma non potevo chiedergli prima se volevano sedersi»?

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