L'uomo del paese. Herbert l'unico
"Der Einzige", titola il Dolomiten, in giallo Europa.
L'unico è Herbert Dorfmann, letteralmente l'uomo del paese.
Anche in Trentino, nonostante che gli autonomisti e gli uppitini non abbiano fatto esattamente un boom in una provincia italianamente pidizzata, renzizzata, iperdemocratizzata, l'unico eurodeputato uscente della Svp ha raccolto 16.588 preferenze tra i cugini del sud, i Welschtiroler, che ne hanno fatto Mister Preferenze e gli hanno consentito di volare oltre quota 90mila voti, e di tornare a Bruxelles e Strasburgo, dove - va detto - ha lavorato bene. Anche, e non solo, per l'agricoltura trentina.
L'abbinamento col Pd vincente, anche se puramente tattico (Dorfmann non siederà tra i socialisti Pse ma tra i popolari europei) ha fatto bene alla Volkspartei, che aveva bisogno urgente di un brodino caldo dopo lo scandalo vitalizi e la fine dell'era Durnwalder.
Anche il neo-baby segretario Achammer può tirare un sospiro di sollievo, sebbene la stella alpina abbia perso in Sudtirolo ben 25mila voti. "Quando ho visto la partecipazione così bassa mi è venuta la pelle d'oca (Gänsehaut)" confessa il giovane Philipp.
La batosta dei Freiheitlichen di Pius Leitner che, abbinato con la Lega, ha portato a casa solo 6.223 voti, può dare una relativa iniezione di ottimismo a Obmann e Landeshauptmann Kompatscher, che vede nel voto una spinta alle riforme.
Non solo a Roma, ma anche a Bolzano.
Certo, fa effetto sentirlo dichiarare: "Der Pd ist jetzt die stärkste Volkspartei in Europa".
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