Sogno di essere un dirigente pubblico
Sogno di essere un dirigente pubblico
Molte persone sono delle piccole miniere di odio (e molti pesci lo sono di iodio).
Accumulano i problemi; sogni infranti, delusioni, tradimenti, frustrazioni, invidie. Solo pochi riescono a ingoiare dolori e sfortune limitandosi semplicemente a farli uscire dall’altra estremità, la maggior parte li vomita sul prossimo. Ma per farlo ci vuole il buon tempo, cosa solitamente poco presente in chi ha un lavoro autonomo. Se hai un lavoro tuo, il tempo per lamentarti è meglio impiegarlo per risolvere i problemi. Nonostante ciò che si pensa, la condizione di essere il capo di te stesso credo che sia il concetto più sopravvalutato negli interi annali del pensiero; alla fine si riduce alla scelta di quale mucchio di merda devi spalare, tutto qui. Scusate la parola «spalare».
Solitamente, la maggior parte delle persone con lavori ben pagati, abbastanza sicuri ma tremendamente aridi, sono terrorizzati e infastiditi all’idea che qualcuno con una professione che sembra eccitante e senza rete di protezione, abbia addirittura la faccia tosta di fare soldi. Per questo, spesso i manager si sentono a disagio quando hanno di fronte un artista. Quando capita a me li tranquillizzo dicendo che fare il comico in realtà è una copertura; per vivere spaccio in piazza Dante. Si rasserenano subito.
Tuttavia, vi rivelo un segreto, certe volte sogno di essere un dirigente pubblico. Credo di avere tutti i requisiti più importanti per ricoprire quella carica: ho molti completi giacca e cravatta, raramente mi assumo qualche responsabilità e sono disposto a confermare e smentire qualsiasi cosa per denaro. Sognare è bello, in sogno puoi essere tutto e chiunque. L’unica cosa che non puoi fare in sogno è sognare. Ad esempio, se stai sognando di essere il direttore dell’ufficio stampa della Provincia a tredicimila (13mila) euro al mese, non puoi farti un pisolino e sognare di essere un frate francescano che intreccia braccialetti di cuoio.
Puoi sognare di essere il direttore dell’ufficio stampa a tredicimila euro al mese che diventa un frate dedito alla lavorazione del cuoio, ma non di essere il primo che sogna il secondo. Questo ci dice qualcosa. Ed è un buon modo per provare se sei sveglio o meno: se non puoi sognare è un sogno.