Inquinamento, vero pericolo per la salute
L’inquinamento è diventato la più grave minaccia per la salute. Secondo un rapporto preparato dalla Lancet Commission on Pollution & Health (Commissione su Inquinamento e Salute), nel 2015 esso ha causato 9 milioni di morti. Secondo tale rapporto, viviamo in un ambiente molto patogeno: inquinamento elevato di aria, acqua e cibo, alimentazione squilibrata.
Alimentazione squilibrata e povera di sostanze nutrizionalmente indispensabili, ed eccessivo uso di farmaci.
Già nel 2006, la Harvard School of Public Health aveva lanciato un appello intitolato: «Una pandemia silente: le sostanze chimiche industriali stanno danneggiando lo sviluppo cerebrale dei bambini di tutto il mondo” Dati recenti riferiti agli Stati Uniti sono veramente scioccanti: - 1 bambino su 6 ha disturbi di apprendimento; - 1 su 9 è asmatico; - 1 su 10 è affetto sindrome da deficit di attenzione; - 1 su 66 è autistico; - 1 su 400 diventerà diabetico.
Probabilmente la realtà italiana è un po’ diversa da quella americana, anche se anche da noi la situazione incomincia a farsi un po’ preoccupante.
A livello europeo sono sempre di più gli studi di tossicologia e di farmacologia pubblicati negli ultimi anni che testimoniano la gravità della situazione ambientale, specie tra i bambini. Ad esempio, uno studio portato al Congresso Internazionale dell’European Respiratory Society, ha correlato l’assunzione di antibiotici nei primi 2 anni di vita con un aumento del rischio di sviluppare allergie da più grandi e l’associazione era più marcata nei bambini che avevano assunto 2, o più, cicli di antibiotici. Modificare con un antibiotico il microbiota intestinale dei bambini più piccoli potrebbe avere conseguenze sulla salute nel prosieguo della vita.
Quello che mangiamo ha una particolare importanza perché si è stimato che ogni anno ognuno di noi, tra fitofarmaci, additivi, microplastiche, metalli pesanti e contaminanti ambientali vari, ingerisce circa 2,5 chili di sostanze estranee all’alimentazione e l’apparato digerente è ritenuto l’organo più esposto all’ambiente esterno, infatti se la cute ha una superficie di circa 1,5 metri quadrati, poco più di una scrivania, l’intestino ha una superficie assorbente di circa 250-300 metri quadrati, un’area paragonabile a quella di un campo da tennis. Tanto è vero che l’80-90% delle cellule del nostro sistema immunitario sono poste a difesa lungo l’intero intestino per impedire l’entrata ad eventuali intrusi.
Ci sono un sacco di farmaci tra cui anche l’aspirina e gli antiinfiammatori in genere, che creano un’irritazione della mucosa dello stomaco tale da costituire una porta di entrata per virus, batteri, tossine e contaminanti ambientali vari, tanto che gli inibitori della secrezione di acido nello stomaco rappresentano la classe di farmaci più venduta in Italia. Purtroppo però bloccare l’acidità per non sentire dolore non guarisce la lesione, che rimane dunque una zona «a rischio di invasione». È un po’ come prendere un antidolorifico quando abbiamo mal di denti, è chiaro che il farmaco mi allevierà il dolore ma non mi curerà la carie.
Le sostanze chimiche che tutti noi involontariamente ingeriamo potrebbero essere tossiche e squilibranti il nostro sistema immunitario tanto da causare una infiammazione tessutale cronica di basso grado. Tale infiammazione a livello del nostro intestino sembra sia l’origine di molte malattie. Già Ippocrate, il padre della Medicina, 2500 anni fa, sosteneva che «Tutte le malattie hanno origine nell’intestino».
Nel mondo ci sono milioni di persone che lottano con vari tipi di disturbi, quali: allergie, malattie autoimmuni, malattie metaboliche e neuropsichiatriche, tutte caratterizzate da processi infiammatori cronici di bassa intensità di vari organi ed anche del cervello.
Fino a pochi anni fa si riteneva che il cervello ed il sistema immunitario non fossero in comunicazione, ma recentemente si è osservato che anche il cervello è provvisto di un sistema linfatico che gli consente di «conversare» con i vari globuli bianchi. D’altra parte, era quasi logico aspettarsi che il «re cervello» fosse in costante comunicazione con le sue truppe di difesa.
Il nostro organismo si difende in vari modi dagli inquinanti, e per farlo ha bisogno di avere le sue capacità reattive ben organizzate.
I globuli bianche e le proteine che attivano le nostre funzioni biologiche protettive necessitano della collaborazione di vitamine e minerali, e i radicali liberi prodotti dall’inquinamento sono contrastati dagli antiossidanti - vitamine e polifenoli vari, e da una buona funzionalità di fegato e reni, organi escretori.
L’alimentazione che ci fornisce vitamine, minerali e antiossidanti è quella a base di cibi freschi, di cui se ne conosca l’origine, ricca di cereali integrali, legumi, verdura, frutta, semi oleosi, accompagnata da idonee quantità di proteine animali, quali pesce, carne e uova. Ricordatevi che quanto più un alimento subisce manipolazioni, quali: lavorazioni varie, conservazione, cottura, ecc. e tanto più viene impoverito dei suoi principi nutritivi. L’alimentazione più scarsa di difese è quella a base di zuccheri semplici come i dolci, farine raffinate, cibi lavorati, confezionati e conservati a lungo. In futuro sarà sempre più importante studiare gli effetti delle numerose sostanze chimiche prodotte dall’industria, perché delle 90.000 che sono state riversate ad oggi nell’ambiente ne abbiamo studiato meno di 500!