Un’ora di troppo: dopo il doppio evento fra Trento e Mori nel 2020 in arrivo un libro per celebrare il decennale dell’iniziativa

di Fabio De Santi

Anche quest’anno a fine ottobre, ad essere precisi tra la notte di sabato 26 e la domenica 27 alle due del mattino, si è svolto il particolare rito plebeo targato “Un’ora di troppo”. Quest’anno l’evento  si è rafforzato portando contemporaneamente presso Artesan Birrante di Mori e H/akka/ di Trento la cultura dell’arte in gran parte delle sue forme.

 

“Un’ora di troppo”, che ha avuto come sigla per questa edizione "L' Anficèlia del tempo”, si è svolta come consuetudine nell’arco temporale dalle 2 alle 3 di domenica mattina per celebrare il cambio dell’ora. Tutto questo perché l’arte si esprime anche con poco, ovunque e contemporaneamente. Chi ha partecipato ha assistito a poesie, danza, musica, show cooking, proiezioni, letture; Tutto con il tema del Tempo. Quasi tutti gli artisti si sono esibiti per un minimo di dieci minuti in un’atmosfera unica, che ha portato l’ospite a trascorrere l’ora in modo estraneo dalla solita monotonia del girare solo le lancette.

Nel 2014 il direttivo di “Un’Ora di Troppo” si è ampliato, aggiungendo agli ormai storici componenti dei Plebei, il cantante Vincenzo R. Palombo e il fisarmonicista Simon Coppolino, anche Andrea Oberosler, Roger Guerra, Marco Parolin e Paolo Urbani. Ed ora L’idea de I Plebei in collaborazione con il direttivo Un’ora di troppo ha l’intenzione di espandersi in altri luoghi finché ci sarà possibilità.

Inoltre, oltre ad esser stata letta la storia fantastica intitolata “Un’ora di troppo” gli organizzatori già fin d’ora guardano all’edizione 2020: “Siamo felici di farvi sapere che il prossimo anno uscirà il libro e saranno più location e più artisti per festeggiare, oltre l’evento, il decimo anno di attività”.

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