Il coronavirus in condominio: obblighi e regole di amministratore e condòmini
In tanti si chiedono: ma si possono fare le assemblee di condominio in questi giorni, viste le misure adottate contro la diffusione del virus?
Nei confronti di questa grande emergenza vi sono state reazioni molto diverse, non devo elencarle, le abbiamo vissute, le abbiamo sentite sulla nostra pelle: abbiamo in questi giorni assunto comportamenti diametralmente diversi, ci siamo confrontati anche in maniera aspra sulla rappresentazione del vero rischio che il virus determina.
Ma in questi giorni queste differenze si stanno appiattendo perché l'incredibile complessità del reale ha imposto anche ai più ottimisti modifiche di comportamento nella relazione con gli altri e il ragionevole obbligo di rispettare i provvedimenti delle autorità amministrative.
Alla domanda che ho posto all'inizio oggi si può e si deve quindi rispondere, non attraverso una soggettiva valutazione del rischio, ma solo sulla base delle norme da rispettare che oggi troviamo nel provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri assunto in data 4 marzo 2020.
Questo provvedimento impone chiaramente il rispetto anche da parte degli amministratori di condominio delle regole che sono state fissate: ciò non solo per escludere una propria responsabilità nel caso di contagio avvenuto in assemblea, ma anche per responsabile accettazione delle regole e per spirito di condivisione della fatica, anche morale, di chi deve assumere determinate decisioni in momenti difficili (la norma dispone che sono sospesi gli eventi privati che comportino affollamenti tali da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza di un metro).
Detto questo, le assemblee di condominio, in questo momento, fino a deliberazione di nuove regole, non si possono, nella stragrande maggioranza dei casi, celebrare: poiché è difficile, quasi impossibile, mantenere la regola della distanza di un metro tra tutti i convenuti alla riunione; si contravverebbe, quasi sempre, alla raccomandazione fatta agli anziani e alle persone immuno-depresse di uscire di casa fuori dai casi di stretta necessità.
Mi pare quindi necessario che le assemblee fissate per questo prossimo periodo debbano essere rinviate, anche senza considerare la possibilità di annullamento delle riunioni che si siano celebrate senza rispettare queste norme da parte degli assenti che abbiamo deciso di non intervenire.
Resta il fatto che l'amministratore nel frattempo può procedere alla gestione ordinaria e può disporre anche le attività straordinarie urgenti in virtù delle competenze fissate dalla legge.
Lo stop è quindi oggi necessario: non ci resta che sperare che la situazione migliori rapidamente per poter tornare alla normalità.