L’ira dell’onorevole Ambrosi (FdI): “Etichette sulle bottiglie di vino e birra, decisione penalizzante per il Trentino Alto Adige”
L'Italia è tra l'altro il principale produttore ed esportatore mondiale di vino: dei 14 miliardi di fatturato generato, oltre la metà arriva dall'estero
“Un conto è l'abuso di alcol, un conto il suo consumo moderato e consapevole. Risulta perciò gravissima, oltre che incomprensibile, la decisione della Commissione UE che, nonostante il voto contrario del parlamento Europeo, ha autorizzato l'Irlanda a imporre sulle bottiglie di vino e birra etichette che ne dichiarano la pericolosità per la salute, equiparando un bicchiere di vino o di birra a un pacchetto di sigarette".
A dirlo è la deputata di Fratelli d'Italia Alessia Ambrosi. "Il vero danno - continua la deputata - si arreca così alle Nazioni che possono vantare produzioni vitivinicole d'eccellenza, tra le quali l'Italia vanta una tradizione e un'esperienza di primo piano, e all'interno dell'Italia un danno ulteriore ricade sulle zone a più alta vocazione produttiva, come ad esempio il Trentino e l'Alto Adige".
"Il vino - si legge in una nota - rappresenta un patrimonio della nostra cultura e tradizione eno-gastronomica. L'Italia è tra l'altro il principale produttore ed esportatore mondiale di vino: dei 14 miliardi di fatturato generato, oltre la metà arriva dall'estero. L'obiettivo di queste decisioni non è informare il consumatore, ma come sempre tentare di condizionare le persone ingenerando l'idea che il vino provochi gli stessi risultati per la salute di distillati ad altissima gradazione, o anche che sia meglio utilizzare bevande iper-processate prodotte da poche multinazionali. Del resto, cosa ci si può attendere da chi preferisce le cavallette al nostro vino? Ma difendere la qualità dei nostri prodotti è invece per noi un dovere e un imperativo assoluto" dichiara Ambrosi che si richiama al buon senso e conclude "sì al vino Italiano, no alle etichette fuorvianti!".