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Demenza e deficit cognitivi: ecco come si possono prevenire

Una dieta equilibrata, attività fisica e stile di vita sano possono rallentare l’invecchiamento del cervello

La prevenzione dei deficit cognitivi è un tema sempre più rilevante, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento dei casi di demenza, tra cui il morbo di Alzheimer. Sebbene non esista una cura definitiva per queste condizioni, diversi studi suggeriscono che la dieta e l’uso degli integratori possono svolgere un ruolo rilevante nella prevenzione.

In uno studio pubblicato sulla rivista Jama, i ricercatori hanno analizzato i dati di 356.052 persone, nel Regno Unito, valutando i vari fattori di rischio per l’insorgenza di demenza. Si evidenziava come i fattori di rischio modificabili, collegati con lo stile di vita, come il diabete, la carenza di vitamina D, la mancanza di attività fisica o di relazioni sociali, erano importanti, anche più dei fattori genetici.

E da qui si è partiti considerando quali stili di vita potessero contrastare l’insorgenza di queste malattie rallentando l’invecchiamento del cervello. Uno dei nemici che, ad oggi, si considera particolarmente responsabile nel favorire il deterioramento delle funzioni del cervello, come di altri organi, è l’infiammazione. I neuroscienziati parlano ora di neuroinfiammazione, cioè di infiammazione del sistema nervoso, un concetto che è diventato famoso anche come conseguenza dell’infezione da covid.

La dieta mediterranea è ricchissima di sostanze ad azione antiossidante, antinfiammatoria e protettrice sul sistema nervoso. Un ruolo fondamentale lo riveste anche un microbiota in salute, che, come sappiamo, tra l’altro dipende strettamente dall’alimentazione, oltre che da stress e attività fisica. Quando l’intestino è a posto produce da solo, fermentando le fibre che entrano con l’alimentazione, sostanze antinfiammatorie come acido butirrico.

Le persone che seguono la dieta mediterranea, caratterizzata da un elevato consumo di frutta, verdura, cereali integrali, pesce, legumi, olio d’oliva e un consumo moderato di vino rosso, hanno un rischio ridotto fino al 33% di sviluppare demenza e declino cognitivo. Come evidenziato sopra, gli effetti benefici della dieta mediterranea sono attribuiti alla combinazione di nutrienti che proteggono il cervello dallo stress ossidativo e dall’infiammazione, due processi favorenti l’insorgenza della demenza. In particolare, l’olio d’oliva extravergine, ricco di polifenoli, e il consumo regolare di pesce, ricco di acidi grassi omega-3, sono componenti chiave di questa dieta.

Diventa anche chiaramente importante ridurre abitudini e alimenti che determinino questa infiammazione, in particolare eccessi di zuccheri, conservanti, emulsionanti e vari cibi spazzatura. Gli acidi grassi omega-3 (olio di pesce), in particolare il Dha (acido docosaesaenoico) e l’Epa (acido eicosapentaenoico), sono grassi polinsaturi presenti principalmente nel pesce grasso (come salmone, sgombro e sardine).

Questi acidi grassi sono essenziali per la salute del cervello, in quanto costituiscono una parte importante delle membrane cellulari dei neuroni. Numerosi studi hanno dimostrato che l’assunzione di omega-3 è associata a un miglioramento delle funzioni cognitive come la memoria, e a una riduzione del rischio di demenza. L’effetto era particolarmente evidente contro le forme familiari, genetiche, del morbo di Alzheimer. L’effetto preventivo era anche dose dipendente.

Chi aveva abbondante Dha nel sangue aveva un rischio dimezzato di sviluppare il morbo di Alzheimer rispetto a chi ne aveva poco. Diversi studi hanno evidenziato come il consumo di olio extravergine di oliva, ricco in sostanze chiamate polifenoli, può prevenire il rischio di progressione verso l’Alzheimer dei pazienti che hanno un deficit cognitivo lieve, riducendo anche l’accumulo delle proteine tossiche nelle cellule del cervello.

Una ridotta assunzione di vitamina D, e bassi livelli nel sangue, sono stati associati a maggiore rischio di declino cognitivo e demenza e l’assunzione di integratori di vitamina D in giuste dosi ne ha evidenziato un rilevante effetto protettivo, soprattutto nelle donne. Questa vitamina è presente in particolare nel pesce azzurro, nel tuorlo d’uovo e nei latticini. Anche l’avocado, a basso contenuto di zuccheri e ricco di grassi, per il suo contenuto di luteina è in grado di contrastare l’invecchiamento cerebrale e migliorare la memoria. Ho voluto mettere in particolare in evidenza come anche e soprattutto gli alimenti ricchi di grassi, quelli buoni chiaramente, in giusta quantità, spesso denigrati per il loro apporto calorico, siano fondamentali per la salute del sistema nervoso. Quindi dieta varia, equilibrata, sana e perché no, anche gustosa.

Fabio Diana
Specialista in Medicina Interna e Medicina dello Sport
www. fabiodiana. it

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