Detomas: «Con la Ualnon ci sono problemi»
L’appello: ci sono personaggi nuovi per il movimento, ma serve una motivazione trainante. «La politica è difficile. Occorre suscitare emozioni». Preoccupato per il Pd che mette in discussione l’Autorità per le minoranze per la cui presidenza l’avvocato ladino è uno dei candidati
VALLE DI FASSA - Sabato scorso, dopo il ringraziamento del consigliere Luigi Chiocchetti (segretario politico che aveva preso il suo posto ad interim, quando, l'autunno scorso si era dimesso), Giuseppe Detomas è stato gratificato da un lunghissimo applauso, di fronte al quale era rimasto quasi impassibile. Alla fine della relazione di Chiocchetti ha lasciato la sala, facendo montare qualche interrogativo su presunti dissensi col movimento politico fassano, che, si diceva, lo avevano addirittura portato a non rinnovare la tessera. Ma Detomas, per anni anima e riferimento dell'Union autonomista ladina, smentisce.
«Non è assolutamente vero che non mi sono più tesserato - dichiara - e sabato ho dovuto assentarmi per urgenti motivi familiari. Quindi nessuno problema con l'Ual, mentre la mia mancata candidatura al consiglio direttivo la avevo annunciata da tempo, coerente con le mie convinzioni di lasciare spazio ai giovani».
Si muove qualcosa, secondo lei, in questo mondo?
«Sono convinto di sì. Ci sono in valle personaggi molto interessanti e vale la pena di investire su di loro. Anche la partecipazione all'assemblea è stata significativa, quindi sono fiducioso. Un'unica cosa, secondo me: per caricarli, bisogna inventare qualche parola forte, qualche motivazione trainante. La politica è difficile. Occorre suscitare emozioni».
Cosa ha provato quando i presenti le hanno riservato una vera e propria ovazione?
«Indubbiamente mi ha fatto piacere, anche perché credo di aver dato qualcosa al movimento fassano in questi anni. C'è per altro anche una mia grossa preoccupazione».
Quale?
«Se è vero che il Partito democratico vuole modificare la legge sulle minoranze linguistiche, mettendo in discussione la figura dell'authority, questa sarebbe una scelta gravissima. Per la prima volta nella storia, si farebbe un passo indietro. Quindi un problema di fondo, sia in chiave politica che sotto il profilo istituzionale. Vorrebbe dire che le minoranze interessano meno di quanto si afferma. Oltre tutto, non è accettabile che questa eventuale proposta venga dal partito più grosso della coalizione, della quale, non bisogna dimenticarlo, anche l'Ual fa parte. La cautela va bene, ma fino ad un certo punto. Di fronte a questa prospettiva, non possiamo rimanere passivi».
Il suo impegno futuro?
«Dipenderà dal tempo disponibile e soprattutto dal ruolo che eventualmente andrò a ricoprire (Detomas è in corsa per la presidenza della stessa authority. ndr), non dimenticando che devo anche seguire la mia professione (di avvocato, ndr), un po' trascurata negli ultimi anni proprio per motivi politici. È fuori dubbio comunque che il mio contributo alla causa ladina non verrà mai a mancare».
Mario Felicetti
Mario Felicetti