«In galera noi economisti ignoranti»
La catastrofe finanziaria è come un terremoto: ma ci sono segni premonitori? Il «pm»: non capivamo però scrivevamo articoli. «Processo agli economisti» è un tema di moda. Dibattito intorno al libro del giornalista Roberto Petrini che accusa: sbagliano previsioni, hanno creduto troppo nel mercato, sono incapaci di comunicare e di sognare
TRENTO - C'erano economisti che avevano capito tutto, o quasi tutto, cinque-sei anni prima, come Raghuram Rajan del Fondo monetario internazionale. Ma erano pochi. E poco ascoltati. Ma nessuno ha potuto pronosticare il tracollo finanziario dell'estate 2007, con l'esplosione dei mutui subprime , perché è stato un terremoto e gli economisti non sono indovini. Su questo si sono trovate d'accordo accusa (Roberto Perotti) e difesa (Luigi Guiso). Ma secondo Perotti i macroeconomisti sono colpevoli perché non hanno saputo capire (e non si sono preoccupati di studiare a sufficienza) i meccanismi finanziari dell'economia-ombra che stavano mettendo a rischio le basi stesse del sistema anche per colpa dei bassissimi tassi di interesse della Federal Reserve. «Il problema non è che non abbiamo profetizzato il momento del grande shock, ma che non abbiamo saputo neppure prevederne le conseguenze». E questo non per eccesso di teorie astratte o perché crediamo ancora nelle aspettative razionali e nei mercati efficienti, no, per ignoranza specifica: «Non avevamo capito - ha insistito Perotti - come funzionavano le senior tranches dei debiti cartolarizzati, non capivamo la finanza ombra. Molti di noi non sapevano come funzionavano i mutui, non solo gli hedge funds ». Sarà dura, per gli studenti della giuria, decidere se gli economisti meritano la condanna o l'assoluzione (Talbott, in altra sala, ha suggerito a Perotti di chiedere la pena di morte: «sono contrario ma in questo caso farò un' eccezione») dopo un'estenuante udienza di mezzogiorno durata un'ora e tre quarti. Oggi leggeranno il verdetto prima del secondo processo, quello ai controllori e ai politici. (Articolo completo sull'Adige cartaceo)