Svolta bio nei nidi  e scuole d'infanzia

Il sindaco Andrea Miorandi parla di rivoluzione. E forse dal punto di vista della percezione dei consumi un po' lo sarà. Certo i piccoli protagonisti della svolta che la giunta - e in particolare l'assessore all'istruzione Giovanna Sirotti - ha deciso di imprimere alle mense dell'infanzia, nemmeno se ne accorgeranno. Ma da questo mese a pranzo inizieranno a trovarsi nel piatto prodotti biologici. Solo frutta e verdura, all'inizio. Per poi arrivare - questo almeno l'ambizioso obiettivo - più vicino possibile al 100 per cento dei prodotti entro il 2015

di Chiara Zomer

FRUTTA_E_V_7044940.jpgROVERETO - Il sindaco Andrea Miorandi parla di rivoluzione. E forse dal punto di vista della percezione dei consumi un po' lo sarà. Certo i piccoli protagonisti della svolta che la giunta - e in particolare l'assessore all'istruzione Giovanna Sirotti - ha deciso di imprimere alle mense dell'infanzia, nemmeno se ne accorgeranno. Ma da questo mese a pranzo inizieranno a trovarsi nel piatto prodotti biologici. Solo frutta e verdura, all'inizio. Per poi arrivare - questo almeno l'ambizioso obiettivo - più vicino possibile al 100 per cento dei prodotti entro il 2015.


L'asilo alle porte di Trambileno, insomma, non resterà isolato. Quanto alla scelta vegetariana, forse, ma rispetto alla preferenza verso i prodotti biologici no: tutte le strutture della città da quest'anno percorreranno questa strada. «È una rivoluzione che bene si sposa con una delle nostre priorità, cioè l'attenzione alla green economy - spiega il sindaco Andrea Miorandi - un'attenzione che decliniamo appunto con questa scelta, capace di unire gli obiettivi di sostenibilità ambientale, con quelli di salute rispetto ai bambini. Per questo abbiamo deciso che in tutte le scuole 0 - 6, quindi sia negli asili nido che nelle scuole d'infanzia comunali, introdurremo i prodotti biologici. L'appalto è già concluso: da settembre l'80% di frutta e verdura che daremo ai bambini sarà di origine biologica».


Ma questo, spiega il primo cittadino, è solo il primo passo. Perché l'obiettivo finale è ben più ambizioso: gli alimenti sono divisi in cinque categorie, frutta e verdura, carne, pesce, latticini e secco (pane, pasta, scatolame e simili). L'idea è quella di procedere per step: nel 1012 si comincerà con ortaggi e frutta, nel 2013 si passerà alla carne, e poi via via, per arrivare nel 2015 all'intera spesa. Ovviamente, con dei limiti oggettivi imposti dal mercato: alcuni prodotti, semplicemente, nemmeno ci sono in commercio. O ci sono solo in certe stagioni. Quindi probabilmente non si arriverà mai al 100 per cento di prodotti biologici, ma l'obiettivo è arrivare alla quantità maggiore possibile. Sempre che, ovviamente, lo permettano i prezzi. Perché su questo il sindaco non si nasconde le possibili difficoltà: «Per ora, come detto, si parte da frutta e verdura. Un avvio graduale, che permetterà quindi di valutare la sostenibilità non solo ambientale ma anche economica del progetto. Già così abbiamo calcolato un aumento della spesa attorno al 20 per cento. Ma è un aumento che, confidiamo, potrebbe con il tempo ridursi: più prodotti si acquistano, più si riesce a fare massa critica, più i prezzi si abbassano».


Per ora c'è questo 20 per cento in più. Che non peserà, assicura il sindaco, sulle rette. Sulle quali non c'è ancora stata una decisione, ma l'obiettivo della giunta resta quello di non toccarle: «I costi della mensa non influiranno sulle tariffe del servizio - spiega - anche se riguardo al contributo delle famiglie per gli asili nido non abbiamo ancora deliberato nulla. Perché se il passaggio al biologico non produrrà un aumento, non posso escludere che lo facciano altre variabili. C'è la contrazione della spesa, imposta a tutti i comuni, su cui avremo risposte certe solo dopo metà settembre. Ma la linea della giunta, al riguardo, è precisa: l'obiettivo è quello di non toccare servizi sociali e istruzione».
Fin qui il fronte delle rette. Ma sul versante ambientale non è solo in mensa che si vedranno le novità: a breve si inizierà una sperimentazione nei nidi anche con i pannolini biodegradabili: «Stiamo studiano il progetto, assieme al Consorzio Italiano Compostatori e alla Provincia. Speriamo di poterlo concretizzare a breve».

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