Scuola, è scontro sulle ore in più
Che piaccia o no le spese della scuola trentina vanno tagliate di 7,9 milioni di euro. E su questa consistente sforbiciata ai costi domani si riaprirà il confronto tra i sindacati e l'Apran. Nell'incontro del 16 febbraio scorso si era parlato di una riduzione del fondo qualità, del fondo d'istituto e dei vari compensi accessori. L'Apran domani tornerà a proporre altri tagli possibili, ma il tam tam fra gli insegnanti è già iniziato e non lascia presagire nulla di buono. In Provincia si parla di interventi contrattuali, tra i quali la razionalizzazione delle ore eccedenti: si ipotizza l'aumento da 18 a 20 ore cattedra settimanali, con un risparmio di 1 milione di euro
TRENTO - Da qualche parte si devono trovare 7,9 milioni di euro: un taglio cronico alla scuola trentina. Si tratta di un taglio di cui si discuterà domani attorno al tavolo della contrattazione Apran. Da una parte i sindacalisti e dall'altra i rappresentanti dell'Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale.
Dopo il primo incontro interlocutorio del 16 febbraio, nella sede provinciale di Piazza Fiera, si torna a discutere di «contenimento della spesa». Nelle scorse settimane la parte sindacale, in primis Pietro Di Fiore (Uil Scuola), aveva indicato la retribuzione accessoria quale voce di possibile spending review: si era parlato di un restringimento dei cordoni della borsa del fondo qualità, del fondo d'istituto e dei vari compensi accessori. L'Apran domani tornerà a proporre altri tagli possibili. Il tam tam fra gli insegnanti però è già iniziato e, al momento, non si raccoglie l'entusiasmo dei principali protagonisti del mondo dell'istruzione trentina. In Provincia si parla di interventi contrattuali. Eccoli, per sommi capi:
1) Razionalizzazione delle ore eccedenti : si ipotizza l'aumento da 18 a 20 ore cattedra settimanali. Il provvedimento - dicono i sindacati - non piace perché si tratterebbe di una riedizione del «montiano aumento da 18 a 24 ore», poi cassato. Nel 2011-2012 il costo delle ore eccedenti nelle scuole superiori è stato di 966 mila euro.
2) Revisione dell'attività di sorveglianza dell'attività interscuola (le cosiddette «ore mensa») : l'idea è si assegnare l'incarico di accompagnamento degli alunni di medie e superiori a docenti interni (equivalente di spesa di 18 insegnanti, secondo i calcoli della Provincia), per un valore di 17,50 euro all'ora. La prospettiva non è gradita ai sindacati perché si tradurrebbe in una penalizzazione dei docenti giovani.
3) Aumento delle ore di supplenza : si passerebbe da quota 10 a quota 15 ore. Secondo i calcoli dell'Apran questo rappresenterebbe un risparmio di 1,5 milioni di euro.
4) Fruizione ferie in periodi di sospensione dell'attività didattica. In pratica il provvedimento riguarderebbe gli insegnanti a tempo determinato, che attualmente - come i colleghi a tempo indeterminato - quando ci sono le vacanze (di Natale o Pasqua) o le varie interruzioni per festivi non registrano decurtazioni del pacchetto ferie. La Provincia: risparmio di 78 mila euro, equivalente della spesa ferie per due docenti.