Scuola, c'è l'accordo: risparmio di 8,5 mln di euro
Il taglio c'è. «È una responsabilità di questa amministrazione provinciale», dicono i segretari sindacali della scuola dopo la firma del protocollo che li ha tenuti «incatenati» al tavolo dell'Apran (l'Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale) per quasi tutta la giornata di ieri. Alla firma si è arrivati poco dopo le 20. «Meglio di così non si poteva fare» ci si sente dire. Non si tocca il personale, come promesso
Il taglio c'è. «È una responsabilità di questa amministrazione provinciale», dicono i segretari sindacali della scuola dopo la firma del protocollo che li ha tenuti «incatenati» al tavolo dell'Apran (l'Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale) per quasi tutta la giornata di ieri. Alla firma si è arrivati poco dopo le 20. «Meglio di così non si poteva fare» ci si sente dire. Non si tocca il personale, come promesso. E se modifiche verranno fatte dalla prossima giunta provinciale «l'accordo diventa carta straccia da bruciare nella stufa» fanno notare gli esponenti di Cgil, Cisl, Uil e Gilda.
Il punto è che la Provincia (la giunta a «guida Dellai» e oggi a «guida Pacher») ha deciso un taglio di 8,5 milioni quale «contributo alla spending review» decisa dal Governo Monti: una riduzione prevista nella legge finanziaria, soldi che verranno a mancare nei prossimi anni. In parte (2,6 milioni) si era deciso di pescarli dal Fondo Qualità e dal Foreg (il Fondo organizzativo per l'efficienza gestionale). Ma ieri si doveva decidere dove andare a trovare gli altri 5,9 milioni. Di sicuro oggi sappiamo che un milione di euro verrà dal Fuis (Fondo unico istituzione scolastica, che raccoglie tutte le voci di retribuzione accessoria, che attualmente è di 13,9 milioni). Altri 2,2 milioni verranno dal Foreg anche nei prossimi anni (salvi i gradoni). Una cifra variabile da 500 mila euro a un milione verrà dall'utilizzo di un ora del pacchetto di 70 ore per attività extra. Per semplificare: se oggi il dirigente scolastico chiede ad un docente di fare 4 ore in più rispetto alle 18 di attività in cattedra, tre sono pagate extra e una deve essere computata nel pacchetto delle 70 ore. Rispetto alle ore eccedenti l'orario cattedra alle superiori (che vengono assegnate solo sulla base di acclarata disponibilità) è stata abbassato a una sola ora l'obbligo di riconoscimento nelle 70 (ne erano state richieste due). Rispetto all'aumento obbligatorio delle ore di supplenza da 10 a 15, la norma è stata resa più flessibile: dovranno essere prestate almeno 10 ore e fino a 15, secondo delibera del Collegio dei docenti; visto il taglio delle risorse aggiuntive (ex fondo d'istituto) è stato modificato l'articolo sui viaggi di istruzione (ora potranno essere riconosciute sino a 8 ore e non più solo 4).
E per quanto riguarda il calcolo delle ferie dei docenti a tempo determinato? L'argomento non è oggetto di negoziazione. Rimane quindi in piedi la normativa nazionale. In pratica le sospensioni delle lezioni (per le vacanze di Natale o Pasqua) vengono calcolate come ferie e questo evita all'amministrazione pubblica di liquidare la somma per ferie non godute a fine anno (per un valore calcolato di 80 mila euro). Cambiano le regole per i viaggi di istruzione: non più un riconoscimento di 4 ore ma fino a 8 ore. Una lunga giornata di trattative, quella di ieri e fino all'ultimo - vista la chiusura di Pietro Di Fiore (Uil) - in Apran si è temuto che il tavolo andasse a gambe all'aria. «Io apprezzo il fatto che si riusciti a riportare la piena competenza del collegio docenti circa la deliberazione dettagliata del Piano annuale della attività» dice Di Fiore. «Avevamo promesso che non si sarebbe toccato l'organico e lo abbiamo fatto. C'è di che essere contenti» commenta Stefania Galli (Cisl), che, con Isaia Iorfida (Gilda), Gloria Bertoldi e Cinzia Mazzacca (Cgil), oltre a Di Fiore (Uil) e Antonietta Pellegrino (Cisl) deve fare i conti con le anime critiche di Anief e Stati Generali. «Abbiamo ottenuto l'impegno della Provincia a fare almeno (e sottolineo almeno) 108 immissioni in ruolo a fronte di 108 pensionamenti» ricorda Pellegrino.Tutti «moderatamente soddisfatti» tenendo conto che il taglio di 8,5 milioni era stato deciso dalla Provincia e che quindi si era di fronte a un punto di non-ritorno. E i docenti di terza fascia? Sul loro futuro si saprà qualcosa nei prossimi giorni. I tecnici della Provincia si sono riservati «alcuni giorni di studio».