Ospedale di Tione, il Pronto soccorso nel 2015
Parata di primari mai vista, in settimana, a Storo, per l'incontro sul futuro dell'ospedale di Tione. Il mantra della serata, detto per primo da Olivieri e ripetuto ossessivamente da tutti: «L'ospedale non chiude». «In corso c'è la ristrutturazione», anticipa Olivieri, "e nel 2014 sarà antisismico. Abbiamo tecnologie avanzate: da poco è arrivata la tac multistrato. Reperiti i fondi per il nuovo pronto soccorso...»
STORO - Parata di primari mai vista, in settimana, a Storo, per l'incontro sul futuro dell'ospedale di Tione. Di fronte al lodevole sforzo ti aspetti una sala traboccante e ti chiedi perché non abbiano organizzato l'incontro all'oratorio, con i suoi 200 posti. Invece la sala comunale è sì piena, ma di medici di base, alcuni sindaci e tutto sommato poca gente comune.
Presenti, accanto all'assessore alla salute e politiche sociali della Comunità Gigi Olivieri , il direttore generale dell'Azienda sanitaria Luciano Flor , il direttore di Distretto Pier Luigi Gardini , il direttore del presidio ospedaliero di Tione Vincenzo Cutrupi , i direttori (oggi si chiamano così i primari) di ortopedia e traumatologia Luigi Romano , di anestesia e rianimazione Claudio Merli , di chirurgia generale Gianni Ciaghi , di radiologia Eugenio Marsilli , dei poliambulatori specialistici Domenico Gaetano. E poi Luigi Battaia , che primario non è ma è come se lo fosse, e perfino Medin Mon , che primario fu.
Il mantra della serata, detto per primo da Olivieri e ripetuto ossessivamente da tutti: «L'ospedale non chiude». «In corso c'è la ristrutturazione», anticipa Olivieri, "e nel 2014 sarà antisismico. Abbiamo tecnologie avanzate: da poco è arrivata la tac multistrato. Reperiti i fondi per il nuovo pronto soccorso...».
«L'ospedale non chiude e non chiuderà», scandisce Cutrupi, per il quale la sistemazione antisismica verrà consegnata addirittura entro il 31 dicembre. Pronto soccorso al 2015. Spiega la nuova organizzazione per aree omogenee: chirurgia (con ortopedia e ginecologia) e medicina con aggregato pronto soccorso.
Ogni primario parla, e tesse le lodi (è naturale), ma nessuno tace le criticità. «Giudicarie, realtà decentrata (Merli), tuttavia in ginecologia la presenza è di 12 ore al giorno (8-20) con reperibilità notturna e nei weekend. Dal primo luglio partirà il volo notturno dell'elicottero».
«In un anno quasi 900 interventi (Ciaghi): la maggior parte ambulatoriali, ma non mancano laparoscopie, appendici ed intestini. Certo, la ristrutturazione crea problemi, e i tagli ci sono: ridotta la reperibilità notturna e due giorni e mezzo del weekend in cui non si può operare».
«In corso (Romano, uno dei decani, con i suoi 18 anni di presenza tionese) c'è la rivoluzione dell'équipe, che speriamo venga ricomposta presto (hanno abbandonato due medici, ndr)».
«In 4 anni (Marsilli) raddoppiate le ecografie; con la nuova tac aumento del 67% degli esami: più 84% degli esterni. Arrivate radiologia pediatrica e interventistica. Noi ci siamo - franchezza tutta romagnola - ma il gioco funziona se c'è scambio: il paziente arriva se il medico di base lo manda a Tione, non a Gavardo».
Avanti così, con Battaia che fornisce un dato: «7,5 giorni di degenza media: la più bassa di tutte le medicine. Vero, da un anno al pronto soccorso turnistica pesante, perché non ci sono risorse adeguate. Però è difficile trovare medici disposti a venire qua».
Ai generali, Gardini e Flor, il compito politico di difendere il castello, prima che si apra il dibattito. Ivo Butterini: «Chi si lamenta e perché?». «40 lettere per le Giudicarie in un anno» (Flor).
Aula sonnacchiosa? Ci pensa Ermanno Sartori (già segretario dell'assessore provinciale alla salute e oggi assessore di Condino) ad alzare il tono. Parla per una mezz'oretta, anche se circoscrive i temi: «Ginecologia da due anni senza figura di riferimento, senza ginecologo e neonatologo in fine-settimana. Non chiuderà? Almeno fino al 28 ottobre», e chi ha orecchie... «Promesse non mantenute: arriva il primario, ma poi viene revocato». «Fermo, i primari revocati sono 4 - interviene Flor - perché è cambiata la norma. Per la nomina di primari si può anche andare in galera in Italia», e richiama Vendola a processo.
Poi parlano altri: Mariachiara Rizzonelli (poco fiduciosa nel volo notturno), Eugenio Valentini , il pediatra Alberto Antolini (preoccupato per le condizioni del pronto soccorso). Olivieri preme il tasto che gli sta a cuore: «Se fossimo sotto Borghetto l'ospedale sarebbe già chiuso». Flor ha un motto d'orgoglio di fronte alla lamentazione perpetua: «Ci lamentiamo pure del volo notturno? Volete che venga tolto?».