Sanità, in tre anni tagliati 100 milioni
La sanità trentina si appresta ad affrontare una ulteriore cura dimagrante. Nel triennio 2013-2015 è prevista una riduzione delle assegnazioni in conto capitale all'Azienda sanitaria da parte della Provincia di circa 100 milioni di euro. Approvato un «Piano di miglioramento»
I primi tagli alla sanità si sono già notati, ma visti i numeri il peggio deve ancora arrivare. Nel triennio 2013-2015 rispetto al 2012 è prevista una riduzione delle assegnazioni in conto capitale a favore dell'Azienda sanitaria da parte della Provincia di circa 100 milioni di euro. Per la precisione si parla di 15 milioni nel 2013, 36 milioni nel 2014 e di 49 milioni nel 2015.
Per far fronte a questi tagli e studiare una nuova organizzazione in grado di funzionare con finanziamento decisamente più ridotti già dall'inizio dell'anno è stata condotta dalle strutture dell'assessorato alla salute una serie di incontri con l'Azienda e il risultato è stato la stesura del Piano di miglioramento 2013-2015 con inserite le azioni per consentire di migliorare l'efficienza dei servizi, di razionalizzare le procedure e riqualificare la spesa. Il tutto nell'ottica di un pareggio di bilancio. Nella delibera, approvata il 19 luglio della giunta provinciale e che ha visto l'approvazione del piano di miglioramento, non si parla di tagli, ma è evidente che questi saranno inevitabili.
«In sintesi - si legge - il piano prevede da un lato l'adozione di azioni di efficientamento di tipo strutturale soprattutto per quanto attiene l'organizzazione dell'attività ospedaliera, mediante il completo sviluppo della rete ospedaliera, della rete clinica e della rete dell'urgenza emergenza e, dall'altro, una forte azione di riqualificazione della spesa corrente con riferimento alla fornitura di beni, di servizi e agli appalti, nonché alle convenzioni sanitarie e socio-sanitarie con soggetti privati». A questo - spiegano ancora gli uffici provinciali - si aggiunge la previsione di consistenti azioni di ottimizzazione nelle procedure per la costituzione degli accantonamenti d'esercizio e l'utilizzo delle eccedenze di bilancio derivanti dai risparmi di spesa già operanti negli esercizi precedenti.
Per quanto riguarda gli utenti i tagli non saranno però indolori considerato che è prevista, anche se in via residuale, una rimodulazione delle modalità di compartecipazione alla spesa sanitaria, soprattutto con riferimento alle condizioni economiche degli assistiti.
Nuovi ticket in vista? «La prossima legislatura ci potrebbe essere questa possibilità, ma saranno ticket modulati sulla base al reddito. Sarà comunque una misura residuale nel senso che prima bisogna agire su altri fronti e poi, solo eventualmente, se si dovesse arrivare ad un equilibrio dei conti, introdurre nuove forme di compartecipazine», spiega l'assessore Ugo Rossi indicando che i grosso del risparmio si avrà con il consolidamento delle riduzioni già fatte sul fronte delle forniture e dei contratti. «Poi chiaro che ci sarà un impegno forte alla limitazione sul turnover, in particolare nel settore amministrativo», aggiunge Rossi.
Un blocco che è totale per quanto riguarda il personale amministrativa, mentre per il personale sanitario il limite è del 60%. «Limiti ai quali sono stati concesse già delle deroghe perché su certi servizi di prima linea non si può applicare un blocco in toto».
Rossi parla poi di razionalizzazione di alcuni servizi, nel senso che saranno eliminati quelli che vengono considerati dei doppioni, concentrando alcuni servizi in località uniche per utilizzare al meglio il personale. Al momento nessun esempio concreto, se non le ipotesi già avanzate sul fronte dell'emergenza. «Della questioni si discuterà nel dettaglio il 29 luglio con i sindacati. In quell'occasione illustreremo le linee portanti del piano e valuteremo insieme le ricadute prendendo in considerazione eventuali osservazioni. Questi sono piani che si fanno ma che poi possono essere rimodulati. È un settore troppo delicato quello della sanità per non pensare che ci sia bisogno un di confronto».