Villa Igea, nei primi sei mesi fatti più di 2.600 interventi
Nei primi sei mesi dell'anno nel nuovo polo specialistico di day surgery e chirurgia ambulatoriale del Villa Igea sono stati effettuati 2.653 interventi. Un numero che soddisfa il direttore dell'ospedale S. Chiara Marco Grattarola e in linea con quanto inizialmente programmato per questa fase iniziale e di rodaggio dell'attività. Più della metà sono stati effettuati in regime di day surgery, il resto in regime ambulatoriale
TRENTO - Nei primi sei mesi dell'anno nel nuovo polo specialistico di day surgery e chirurgia ambulatoriale del Villa Igea sono stati effettuati 2.653 interventi. Un numero che soddisfa il direttore dell'ospedale S. Chiara Marco Grattarola e in linea con quanto inizialmente programmato per questa fase iniziale e di rodaggio dell'attività. Più della metà sono stati effettuati in regime di day surgery, il resto in regime ambulatoriale.
La parte del leone, come era previsto, la fanno gli interventi in ambito ginecologico e oculistico, quelli che maggiormente si prestano ad essere eseguiti in tempi rapidi e senza bisogno di ricoveri. Per quanto riguarda l'ambito ginecologico ne sono stati effettuati 750 mentre altri 700 riguardano l'oculistica. Numeri interessanti arrivano anche dalla chirurgia ambulatoriale della dermatologia e della chirurgia plastica con 816 interventi. Infine 241 interventi di ortopedia e 147 di urologia.
Numeri che potrebbero subire un leggero calo in questi mesi nei quali le ferie estive mettono in crisi un po' tutte le strutture sanitarie e quindi più di qualche seduta inevitabilmente salterà anche nelle sale di via Malta. «Nel secondo semestre credo caleremo leggermente - conferma il direttore Grattarola - in quanto è fisiologico che nei mesi estivi, luglio e agosto in particolare, ci siano meno interventi e questi due mesi pesano sul secondo semestre. Ci proponiamo comunque di arrivare a 5 mila interventi per fine anno. Un numero che ci soddisfa considerato che è più dell'obiettivo prefissato ad inizio anno. Al di là dei numeri, poi, è interessante che si stia lavorando bene, che gli utenti siano soddisfatti e che il numero di pazienti che rientrano al S. Chiara sia abbondantemente sotto i limiti previsti dalla letteratura. Si parla di 2 casi fino ad ora. La programmazione, quindi, funziona molto bene».
Ora naturalmente si pensa a migliorare. «L'obiettivo - spiega Grattarola - è portare la struttura a pieno regime in quanto c'è una potenzialità inespressa, ma ovviamente in questo momento occorre dare priorità al S. Chiara e alle sue esigenze. Il fatto che raccogliamo la soddisfazione della gente e di chi lavora nella struttura ci spinge a proseguire nella direzione intrapresa».
Quando si iniziò a pensare al Villa Igea e al trasferimento di tutti gli interventi minori in una struttura distaccata l'obiettivo era anche quello di liberare le sale d'attesa del S. Chiara e quindi consentire una riduzione delle liste d'attesa. Liberati gli spazi, ci vuole però anche il personale che vi lavori, ed è forse questo il limite più grande oggi presente visto che con la crisi le assunzioni sono state bloccate o nel migliore dei casi rallentate.
«Qualche miglioramento nelle liste si è visto - assicura comunque Grattarola - anche se le lista d'attesa funzionano in maniera diversa da quanto si pensa. Più c'è offerta più aumenta la domanda. Sicuramente in ambito ginecologico, che è quello nel quale ci sono stati più interventi, i tempi d'attesa sono sicuramente migliorati». Vantaggi sono poi arrivati in termini di spazi considerato che il trasferimento di molti ambulatori ha consentito l'ampliamento di alcune aree in passato critiche.