Giudicarie: futuro punto nascite, mozione e polemiche

Polemiche in Comunità sulla mozione che chiede alla Provincia ed all'Azienda sanitaria di mantenere ostetricia ginecologia per almeno due anni (posticipando ogni decisione in merito alla chiusura del punto nascite), di avere un pronto soccorso efficiente e di non depotenziare l'ospedale. Tutti d'accordo? Non proprio

di Giuliano Beltrami

culla bambini neonati neonatoGIUDICARIE - Assemblea bizzarra quella della Comunità delle Giudicarie, che approva senza batter ciglio, senza una domanda o un dubbio un bilancio da 40 milioni di euro, ma si impenna, si arrovella, si bizantinizza su una mozione proposta da tutte le forze politiche tranne una, che non è di opposizione ma sostiene la maggioranza.
 
La mozione chiede alla Provincia ed all'Azienda sanitaria di mantenere ostetricia ginecologia per almeno due anni (posticipando ogni decisione in merito alla chiusura del punto nascite), di avere un pronto soccorso efficiente e di non depotenziare l'ospedale. Tutti d'accordo? Sì, ma, no.  Mariachiara Rizzonelli  (gruppo civico, ossia dei rappresentanti dei Comuni) chiede ed alla fine ottiene che si inserisca un punto in cui si istituisce un ennesimo tavolo della concertazione con presidente e consiglieri della Comunità, rappresentanti di sindaci, medici di base e dell'ospedale e responsabili dell'Azienda sanitaria. La mozione passa, ma Giuseppe Corradini  (oppositore «costruttivo») apostrofa Rizzonelli: «Perché non avete partecipato alla discussione in fase di costruzione della mozione? In Trentino troppi tavoli inutili».
 
Si passa al bilancio. «Momento delicato e critico», sottolinea Ballardini pensando ai tagli della Provincia. «Poniamo attenzione a famiglie e imprese, in una logica di sussidiarietà di sistema, ove ogni ente è chiamato a dare un contributo a beneficio dei cittadini». Nonostante la congiuntura (o forse proprio per quella) la Giunta propone di «investire tutte le risorse straordinarie a disposizione (avanzo, sovra canoni e canoni ambientali) per progetti che ruotano attorno ad alcune parole chiave: lavoro, economia, giovani e sviluppo sostenibile».
 
Spese correnti con voce principale «Prestazione servizi» per 13,576 milioni. Quanto ai progetti, se n'è già parlato ampiamente: dalle piste ciclabili alla sistemazione del versante sopra la statale a Ponte Pià, e poi lavori socialmente utili, sociale, cultura, parchi giochi e via elencando. Quanto alle poste ordinarie, sono in linea con lo scorso anno. Nel dettaglio, diritto allo studio (mense) 1,6 milioni (23 punti mensa), più 200.000 per assegni di studio e 150.000 per attrezzature minori. Nel campo socio-assistenziale 5,716 milioni per prevenzione, promozione sociale ed assistenza, più un investimento di 200.000 in mobili e arredi, la fondazione Piovanelli e la fondazione Dopo di Noi.
 
Terzo grande capitolo, l'igiene ambientale, che costerà 3,874 milioni per il servizio rifiuti e la gestione della discarica, più un milione e spiccioli per spazzamento strade e servizi amministrativi resi dai Comuni. Quarto ed ultimo, l'edilizia pubblica e abitativa agevolata, con 450.000 euro in sussidi economici per canoni di locazione a favore dei nuclei familiari, più 9,063 milioni di trasferimenti di risorse in termini di interventi in conto capitale e per la integrazione delle rate dei mutui agevolati.
 
Infine il Piano sociale. L'assessore  Gigi Olivieri  lo presenta con l'orgoglio di chi ha saputo lanciare le frecce giuste: scadeva il 31 dicembre 2013, ma si proroga per due anni, contando di completare le azioni in itinere: famiglie, disabili, minori, anziani, stranieri. Queste le categorie coinvolte. 

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