Jacopo dei Bastard ha donato il midollo
I Bastard Sons of Dioniso sono da anni testimonial dell'Admo, associazione donatori midollo osseo. Ieri erano in Bondone per la manifestazione «Sciare con il cuore 2014» dove hanno eseguito un paio di brani del loro sesto disco. Ma la loro testimonianza è andata oltre le parole. Dopo essere stati «tipizzati» uno di loro, Jacopo Broseghini, è stato chiamato dopo essere stato risultato compatibile. Ha così donato il midollo a favore di una persona italiana di sesso maschile che ne aveva bisogno. I due non si conoscono, non si incontreranno mai, ma saranno comunque uniti per sempre da un invisibile quanto indissolubile legame
I Bastard Sons of Dioniso sono da anni testimonial dell'Admo, associazione donatori midollo osseo. Ieri erano in Bondone per la manifestazione «Sciare con il cuore 2014» dove hanno eseguito un paio di brani del loro sesto disco la cui uscita ufficiale è prevista per domani, martedì 8 aprile. Ma la loro testimonianza è andata oltre le parole. Dopo essere stati «tipizzati» uno di loro, Jacopo Broseghini, è stato chiamato dopo essere stato risultato compatibile. Ha così donato il midollo a favore di una persona italiana di sesso maschile che ne aveva bisogno. I due non si conoscono, non si incontreranno mai, ma saranno comunque uniti per sempre da un invisibile quanto indissolubile legame.
Jacopo, quando è arrivata la chiamata?
Questo non lo posso dire, come non posso dire nemmeno dove sono stato operato in quanto potrebbe risalire a me la persona a cui ho donato ed è una cosa che non è possibile.
Raccontaci almeno l'esperienza, come è andata?
Da sempre noi siamo vicini all'Admo e qualche anno fa ci siamo «tipizzati». Avendo la fortuna di avere gente che ti ascolta, durante i concerti abbiamo potuto lasciare uno spazio per portare il messaggio dell'Admo e invitare i giovani a diventare donatori. Un anno fa mi hanno contattato per ulteriori analisi, sono risultato positivo e lì la mia ha iniziato a diventare una partecipazione ancora più vera.
Poi è arrivato il giorno dell'intervento.
Sono stato operato ed è stata un'emozione fortissima. Entrare in ospedale da sano, essere trattato da eroe, sapere che nel frattempo c'era una persona che era arrivata al limite delle sue forze e che aspettava me per risalire la china è una cosa che mi ha coinvolto in maniera incredibile. Essere insieme in questa avventura, anche se lontani e senza conoscersi in nessun modo, è un'emozione fortissima. Ora potrò anche testimoniare questa seconda fase della donazione.
In cosa è consistita l'operazione?
Sono entrato in sala operatoria la mattina alle 8 e sono stato il primo intervento della giornata. Alle 10.30 mi sono svegliato dall'anestesia e alle 16 ero fuori.
Nessun dolore, nessuna conseguenza?
Assolutamente no. Il prelievo avviene dalle creste iliache, ossa del bacino vicino al femore, e al limite potrebbe accadere di sentire un leggero indolenzimento nei giorni successivi. In realtà io non ho avuto niente.
Ma quando ti hanno chiamato non hai avuto alcun ripensamento, un attimo di esitazione a finire in sala operatoria?
Le cose nella vita succedono nella maniera più allucinante. Sapere che lo sforzo sostenuto da qualcuno, e mi riferisco soprattutto a Ivana Lorenzini, nel portare avanti la causa è riuscito a raggiungere l'obiettivo proprio con me mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Ho preso la chiamata con gioia e senza paura, perché non c'è da avere paura. Non è mai morto nessuno a donare il midollo. Io ai concerti parlavo sempre della cosa, ci tenevo ad appoggiare la donazione. Quando mi hanno chiamato ho pensato che potevo finalmente capire il passo successivo. Per me è stato un onore averlo potuto fare.
E adesso avanti con questa battaglia?
Per me non dovrebbe essere una battaglia, dovrebbe essere normalità. Anch'io non ne sapevo niente prima di essere informato dai volontari Admo. Sono stato fortunato perché nel mio caso sono venuti a cercarmi e mi hanno spiegato cosa avrei potuto fare. Per altre persone la vita va avanti senza che vengano coinvolte per una cosa così importante. Io nel mio piccolo cercherò di continuare a informare durante tutti i nostri concerti affinché il numero dei donatori possa continuare a crescere.
Non hai più saputo niente del tuo ricevente?
No, non ho saputo più nulla, speriamo sia andato tutto bene.