Troppe risonanze magnetiche Al lavoro per dimezzarle

Un gruppo di lavoro costituito ad hoc con i professionisti del dipartimento di ortopedia e radiologia e con il coordinamento dell'area Governance dell'Azienda Sanitaria per arrivare a dimezzare il numero delle risonanze magnetiche al ginocchio e alla colonna-lombo sacrale. Attualmente si parla di 20 mila esami all'anno, troppi per le esigenze e i numeri del Trentino

di Patrizia Todesco

2507200855_3494657.jpgUn gruppo di lavoro costituito ad hoc con i professionisti del dipartimento di ortopedia e radiologia e con il coordinamento dell'area Governance dell'Azienda Sanitaria per arrivare a dimezzare il numero delle risonanze magnetiche al ginocchio e alla colonna-lombo sacrale. Attualmente si parla di 20 mila esami all'anno, troppi per le esigenze e i numeri del Trentino. Il problema non è di salute per chi esegue questi accertamenti, in quanto la risonanza magnetica, non usando le radiazioni ionizzanti, non è un esame pericoloso.  La questione è economica. Con la razionalizzazione delle risorse la sanità pubblica deve cercare di ridurre al minimo gli esami non strettamente necessari ed è stato accertato che spesso le prescrizioni di questi accertamenti legati a problemi ortopedici non erano appropriati. Ognuno sarà libero di effettuarli a proprie spese presso privati, ma non pensando sul bilancio pubblico. 
 
Così questo gruppo di lavoro sta fissando dei criteri di appropriatezza molto più rigidi degli attuali. Non sarà più sufficiente una generica prescrizione da parte del medico di medicina generale o dell'ortopedico, ma per effettuare l'esame sarà necessario che sussistano determinati presupposti. «In molti casi - spiegano gli specialisti - per accertare la presenza di un'artrosi al ginocchio è sufficiente una radiografia». Già quest'anno la Provincia, e di conseguenza anche l'Azienda sanitaria, si era mossa per tenetare di ridurre i costi legati a questi esami. Vi era stato a fine primavera un taglio netto degli esami effettuati dai privati in regime convenzionale. Al dipartimento era stata quindi necessaria una riorganizzazione per cercare di coprire il surplus di domanda arrivata nelle diverse radiologia.
 
«Abbiamo otttimizzato l'utilizzo delle cinque apparecchiature di Risonanza Magnetica a medio/alto campo aziendali, che, grazie a recenti interventi sulla disponibilità di personale medico e tecnico, ora funzionano per 12 ore al giorno per 5 giorni alla settimana ed alcune di esse anche al mattino del sabato», spiega il capo del dipartimento Paolo Peterlongo. Per quanto riguarda il futuro i vertici della radiologia trentina dell'Azienda  puntano a mantenere il ruolo fondamentale delle apparecchiature disponibili presso il privato convenzionato, in quanto non credono possibile che il pubblico soddisfare completamente la domanda, pur se contenuta rispetto all'attuale. «Infatti le apparecchiature disponibili nel pubblico debbono essere utilizzate sempre maggiormente per esami complessi rivolti a pazienti ricoverati o per esami che richiedono la disponibilità di tecnologie avanzate, come quelli cardiologici o neurologici funzionali», dice Peterlongo.
 
Per il 2014, considerato che il progetto di ottimizzazione che ha comportato dei tagli delle prestazioni per le strutture privato era iniziato di fatto nello scorso giugno, quindi non era possibile pensare di fare nel pubblico tutte le prestazioni «aggiuntive» teoricamente necessarie nell'intero 2014, sono rimaste scoperte, circa 3500 prestazioni, che è stato chiesto di fare al privato.  «Nel 2015 - garantisce Peterlongo - salvo impreviste carenze di personale o variazioni della domanda, il pubblico riuscirà verosimilmente a coprire tutti gli esami (circa 28.000 tra esami per pazienti ricoverati ed esami per pazienti ambulatoriali) che le attuali apparecchiature hanno la potenzialità di effettuare nelle 12 ore di attività dei giorni feriali e, ove possibile, nelle 6 ore del sabato».

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