Comunità di valle e Comuni, approvata la riforma

Con 21 voti a favore, sei contrari e cinque astenuti, il consiglio provinciale ha approvato questo pomeriggio il disegno di legge Daldoss sulla riforma istituzionale: gli organi delle Comunità di valle (per i quali rimarranno le indennità) non saranno più eletti dai cittadini ma indicati dai consigli comunali, saranno obbligatorie le gestioni associate dei servizi per i municipi sopra i tremila residenti, mentre le fusioni di Comuni sono incoraggiate. Fra le novità il nuovo status attribuito a Rovereto che sarà un ambito territoriale a sé alla stregua di quanto avviene già oggi per il capoluogo.

 

Questa mattina sono stati rapidamente approvati i 52 articoli e gli emendamenti concordati del ddl 47 proposto dal presidente Rossi e dall'assessore Daldoss per rivisitare la riforma istituzionale del 2006. Scontato il via libera al pacchetto degli emendamenti sui quali ieri la giunta aveva raggiunto l'intesa con le minoranze.

Da segnalare solo l'approvazione a sorpresa di un emendamento sulla trasparenza proposto da Filippo Degasperi (M5S), mentre sono stati respinti vari altri emendamenti mantenuti in vita dal consigliere Borga (Progetto Trentino).

 

consiglio provinciale«Sono certo - ha detto il presidente Ugo Rossi - che si tratta di una riforma vera; una riforma che realizza un importante obiettivo di legislatura e che consente ai territori di rispondere ai bisogni con un respiro comunitario. Abbiamo sempre detto che non volevamo cancellare le Comunità di valle, ma cambiarle nel profondo questo sì. Con questa riforma abbiamo tradotto in legge anche gli stimoli che ci provenivano direttamente dai cittadini. La nostra autonomia ha bisogno di essere più snella e funzionale, di recuperare sul fronte della sinergia e del fare assieme. In questo senso non ci sentiamo i liquidatori dei comuni perché in materia di fusioni la parola finale spetterà ai cittadini. Oggi scommettiamo con convinzione sul fatto che i nostri amministratori comunali sappiano cogliere la sfida di essere investiti dal mandato dei loro cittadini ma nello stesso tempo che riescano a salire sui campanili per guardare lontano e progettare assieme ad altri il proprio futuro.

I nostri amministratori comunali dovranno farlo utilizzando le risorse in un’ottica sovracomunale. Quella di oggi è una riforma che va nella direzione di garantire un equilibrio tra territori, valorizzando il policentrismo del Trentino, sottolineando le differenze e le specificità». 

 

Rossi è intervenuto in consiglio  in conclusione del dibattito che ha preceduto l'approvazione da parte dell'aula della legge di riforma delle Comunità di Valle.

 

L'assessore alla coesione territoriale ed enti locali Carlo Daldoss ha ringraziato la struttura tecnica che ha collaborato con lui durante l'iter della riforma: «Grazie anche alle forze di minoranza - ha detto - per il senso di responsabilità dimostrato. Credo si tratti di una legge importante che permetterà a chi vorrà impegnarsi nei Comuni e nelle Comunità nel 2015 di farlo con regole chiare e definite. Per le fusioni tra comuni vogliamo che la parola finale spetti ai cittadini: non vogliamo forzarle ma applicare un principio di democrazia».

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