Minacce di morte agli agenti dopo aver rubato i pomodori
Nei guai un uomo di Riva del Garda
Ragazzine che nascondono nella borsa cosmetici e profumi, coppie che fanno il pieno di alcolici, adulti che grattano via il codice a barre dai prodotti. Il comune denominatore è l'aver rubato non per necessità, ma per sfizio: è quanto emerso ieri in tribunale, dove in quattro udienze sono stati valutati dal giudice Enrico Borrelli altrettanti episodi accaduti in alcuni punti vendita della grande distribuzione, in città.
C'è il sessantenne originario della Campania che, sorpreso ad uscire dal discount con merce rubata, ha deciso assieme al suo legale di patteggiare: 4 mesi di reclusione e 200 euro di multa (pena sospesa), per essere passato dalla cassa tenendo i prodotti ben nascosti sotto la giacca e nei pantaloni. L'episodio era accaduto la scorsa estate e l'uomo, per evitare che suonasse l'allarme antitaccheggio, era riuscito a grattare il codice a barre sulle etichette.
Ha preferito chiedere la messa alla prova l'uomo di 40 anni, residente a Riva del Garda, che per un vaso di pomodori secchi ha addirittura minacciato di morte gli agenti della polizia locale. L'uomo, nell'aprile dello scorso anno, era entrato in un supermercato del centro città e se ne stava andando senza pagare la confezione di pomodori, due lattine di birra ed un cartone di vino. Quando ha visto gli agenti ha inveito contro di loro. «Guardate che io vi prendo a botte» ha esordito, in un crescendo di minacce. «Vi ammazzo tutti e due... vi sparo». E rivolgendosi ad un agente lo ha spintonato e ha detto: «Io ti sparo un colpo alla testa, aspetto che finisci il lavoro e poi ti ammazzo». L'imputato, che ha precedenti specifici, attraverso il suo legale ieri ha chiesto la messa alla prova, ossia di poter partecipare ad un programma di lavori socialmente utili che, se superato positivamente, può portare all'estinzione del reato.
La stessa richiesta è stata presentata dagli avvocati della coppia sorpresa, nel maggio scorso, a rubare alcolici in un supermercato del centro. Lui 28 anni, lei 37, sono accusati di aver rimosso i sistemi antitaccheggio di alcune bottiglie di alcolici e di due flaconi di olio per il corpo. Inoltre la donna aveva sputato contro gli agenti della polizia locale e svuotato una bomboletta di deodorante nell'auto di servizio.
Ieri davanti al giudice Borrelli è finito anche il caso del tentato maxifurto di cosmetici in un negozio di Trento nord, ad opera di una banda di ragazzi, alcuni minorenni. L'episodio accadde nel 2012 ed assieme a tre ventenni (due ragazze ed un ragazzo) erano finiti nei guai alcuni complici con meno di 18 anni, tutti accusati del tentato colpo da 454 euro. Non erano riusciti «per cause indipendenti dalla loro volontà», come è stato evidenziato in aula, perché fermati dal personale del negozio. Una delle imputate, oggi ventunenne, è stata condannata a due mesi di reclusione e 80 euro di multa, pena sospesa.