Addio all'auto blu per gli assessori: resterà solo per Ugo Rossi
L'auto blu solo per il presidente Ugo Rossi mentre per gli altri membri di giunta, dal vice Olivi a tutti gli assessori, obbligo di spostarsi - per ora solo sul territorio comunale di Trento - con la macchina condivisa. Basta privilegi costosi con tanto di autista e «bolide» di rappresentanza che fa tanto «yankees», quindi, ma car sharing interno in quell'ottica di risparmio di soldi, consumi e ambiente che rende l'ente pubblico «sostenibile».
È questo uno dei punti forti del nuovo «disciplinare sulle modalità per l'uso dei veicoli per viaggi di servizio nell'interesse della Provincia autonoma di Trento» approvato lunedì dalla giunta. Una modifica che segue di qualche anno quella che ha «spinto» i dipendenti, e dunque non gli amministratori, a recarsi al lavoro assieme ai colleghi. Un provvedimento che ha portato, dal dicembre 2012, ad un risparmio di qualche centinaia di migliaia di euro.
Per quanto riguarda il car sharing interno, che dal primo febbraio coinvolgerà anche gli assessori provinciali (evitando l'assunzione di nuovi autisti o l'attribuzione di apposite mansioni a personale che invece può essere utilizzato in altri uffici), contempla 80 mezzi e, solo per i viaggi dei dipendenti, ha consentito al Palazzo di diminuire di un terzo il costo chilometrico, da 60 a 20 centesimi. L'obiettivo per il futuro è arrivare a contenere la spesa di un milione di euro all'anno.
Tornando al nuovo disciplinare, oltre a «spostare» i trasferimenti della giunta dall'auto blu al mezzo condiviso (vietando però lo spostamento casa-lavoro), fissa dei paletti, un regolamento da osservare quando si viaggia su un'auto che rimane della Provincia. Innanzitutto, non si possono accogliere «autostoppisti», siano essi estranei o parenti stretti; poi è assolutamente inibito il trasporto di oggetti non attinenti al servizio e su tutti i veicoli «targati» piazza Dante è vietato fumare.
Nuove norme restrittive, infine, sono state studiate per gli autisti, ormai di fatto coloro che sono chiamati a portare in giro per il Trentino il solo governatore o, magari, i suoi ospiti (assessori compresi, chiaramente, ma sempre assieme al «capo»). La più curiosa è una sorta di vincolo, firmato, di riservatezza. Reca, infatti, l'articolo 9 comma 3: «L'autista ha l'obbligo di assoluto riserbo sulle informazioni di cui può venire a conoscenza durante il viaggio». E questo, si badi bene, non riguarda solo questioni di carattere strettamente politico ma anche conversazioni telefoniche private e comunque ogni parola sentita all'interno dell'abitacolo foss'anche una barzelletta.
La mobilità condivisa, comunque, sta diventando la nuova realtà «mobile» di sempre più aziende che scelgono di ricorrere al car sharing, sia quello interno che quello della società di «auto rosse per tutti». Oltre alla Provincia, infatti, hanno sposato questa linea colossi del calibro di Ikea e Rai.