Ex studentessa prostituta, due arresti. Ricavati 80 mila euro in 4 mesi
Dovrebbero essere arrestati, ma per ragioni diverse per ora le misure cautelari non sono scattate, due giovani accusati di aver avviato alla prostituzione una 19enne trentina. La ragazza, una studentessa senza particolari disagi familiari alle spalle, ebbe la sventura di innamorarsi di un giovane kosovaro che dopo averla sposata decise di usare la moglie per far soldi. La ragazza, dopo aver lasciato la famiglia, passò così dai banchi di scuola al mercato del sesso. In quattro mesi il marito-pappone avrebbe guadagnato sfruttando la moglie - si e subito dilapidato in gran parte grazie al gioco d'azzardo - qualcosa come 80 mila euro.
La procura di Trento aveva chiesto e ottenuto l'arresto del marito sfruttatore di cui però da settimane si sono perse le tracce. L'ordinanza cautelare dunque non è ancora stata eseguita, ed è probabile che il giovane ora sia ricercato in Italia ma anche all'estero.
La procura aveva chiesto l'arresto anche dell'amico e complice dello sfruttatore, un giovane originario della Val di Non che si occupava degli aspetti di "marketing": pubblicava annunci molto espliciti, faceva le foto "pubblicitarie" della ragazza, aveva trovato l'alloggio in città dove la poveretta riceveva i clienti. Il Tribunale aveva però negato la misura cautelare per una ragione di diritto: secondo il giudice visto che il giovane era incensurato la prognosi per lui era di cavarsela con una pena inferiore ai tre anni. Tesi sostenuta di fronte al Tribunale del riesame anche dal legale del giovane, avvocato Giovanni Rambaldi. I giudici però hanno ritenuto che in questa fase l'indagato dovesse essere sottoposto ad una misura cautelare, pur attenuata come gli arresti domiciliari. Per ora il giovane rimane libero perché la difesa farà ricorso per Cassazione.