Incidenti sul lavoro in calo ma non in regione

Sono stati in calo del -4,4% gli incidenti sul lavoro nel Nordest durante il 2014, anche se in termini assoluti i casi di infortunio restano molti, 115.926, e così pure quelli con esito mortale, 123.
«Il numero di queste tragedie rimane ancora troppo elevato» dice Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, cui si deve l’elaborazione dei dati Inail su 13 province nordestine. La contrazione maggiore si è riscontrata in Friuli Venezia Giulia, -9,9%, seguito dal Veneto(-3,7%) e Trentino A.A. (-2,4%).

A livello provinciale, sottolinea la Cgia, tutte le 13 province nordestine segnano un decremento degli infortuni: i più significativi si sono verificati in provincia di Gorizia (-16,8%), a Belluno (-12,2%, a Udine (- 10,1%) e a Pordenone (-8%).

Gli incidenti mortali sono stati 35 in meno che nel 2013, passando quindi da 161 a 123: sei vittime in meno nei 12 mesi nel Friuli Venezia Giulia, mentre si sono registrati tre casi mortali in più in Trentino Alto Adige.
Preoccupante la situazione in provincia di Bolzano: l’incremento è stato pari a +10.
La provincia che ha registrato la contrazione più forte è stata Venezia (-13 vittime), seguita da Padova (-10). Maglia nera la provincia di Treviso, che nel 2014 ha contato 16 vittime in incidenti sul lavoro. Il calo della mortalità nel Nordest è in ogni modo negli anni: rispetto al 2009 la variazione è stata del 40,6% in meno, quando il trend a livello nazionale si è attestato a - 34,8%.

«Nonostante gli infortuni e gli incidenti mortali nei luoghi di lavoro siano tendenzialmente in calo - osserva Bortolussi - il numero di queste tragedie, però, rimane ancora troppo elevato. Certo, sarà difficile azzerarlo; tuttavia, ritengo che ridurlo ulteriormente sia un impegno che debba riguardare tutti».

«Le associazioni datoriali - prosegue - e i sindacati dei lavoratori, in particolar modo, devono proseguire nella strada intrapresa in questi ultimi anni, incentivando la formazione e l’informazione dei lavoratori autonomi e dei dipendenti. Solo grazie alla prevenzione e ad una puntuale sensibilizzazione di queste problematiche sarà possibile raggiungere l’obbiettivo di un’ulteriore contrazione di questo drammatico fenomeno».

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