Problemi burocratici intralciano l'avvio della sperimentazione del sistema dei tornelli sugli autobus cittadini. Su uno dei mezzi di Trentino Trasporti utilizzabili sulle linee urbane i cosiddetti dispositivi antievasione, che dovrebbero impedire di salire sul mezzo a chi non ha abbonamento o biglietto, sono già stati installati ma l'autobus non può entrare in servizio perché manca ancora la documentazione necessaria da parte della Motorizzazione civile.
L'idea di sperimentare l'installazione dei tornelli per vedere se risultano utili per combattere il fenomeno degli abusivi che viaggiano a sbafo, piuttosto ampio secondo le rilevazioni fatte dalla società, risale al 2013 e avrebbe dovuto durare circa un anno, per essere conclusa alla fine del 2014 con rendicontazione finale entro il giugno 2015. Trentino Trasporti ha però chiesto una proroga di sei mesi a causa di ritardi dovuti alla modifica delle normative che hanno fissato nuovi requisiti per l'installazione dei tornelli. A fronte di un primo diniego della Motorizzazione civile, che aveva chiesto un aggiornamento dell'omologazione del mezzo in seguito alle modifiche, è stato avviato un lungo iter presso il Centro prova autoveicoli di Verona, che non ha risposto, e poi ancora presso la Motorizzazione civile di Trento, che ha imposto di installare i tornelli solo in corrispondenza degli ingressi in salita lasciando libere le uscite. Un autobus è stato sistemato come richiesto ed ora si attende la documentazione per metterlo su strada e dare il via alla sperimentazione.
Intanto sembra poter ripartire la trattativa tra la società e le organizzazioni sindacali dopo la disdetta del contratto di secondo livello da parte aziendale. Con una nota i tre confederali, Cgil, Cisl e Uil, e i due sindacati autonomi Faisa e Orsa hanno annunciato la disponibilità a tornare a discutere in maniera unitaria. Sarà realizzato un tavolo tecnico con un rappresentante per ognuna delle cinque sigle che dovrebbe essere convocato da Trentino Trasporti entro la fine di febbraio.