Gran San Bernardo, valanga uccide tre scialpinisti italiani

Sono stati travolti da una valanga mentre salivano all’ospizio del Gran San Bernardo dal versante svizzero della montagna. Tre scialpinisti italiani sono morti oggi pomeriggio a causa di una grossa slavina staccatasi a 2.300 metri di quota, mentre un quarto è ricoverato in rianimazione e un altro se l’è cavata con lievi ferite.

L’incidente è avvenuto verso le 13.30. La comitiva era impegnata nella salita quando, in località La Combe des Morts, si è staccata la valanga. Il fronte della massa di neve era largo un centinaio di metri ed è sceso a valle per circa 200 metri. Immediatamente è scattato l’allarme ma le operazioni sono state rallentate dal maltempo che ha impedito agli elicotteri di salire in quota per molti minuti: i soccorritori sono stati quindi ‘scaricatì a una quota più bassa e sono risaliti a piedi fino al luogo della slavina.

Gli scialpinisti erano sepolti sotto una spessa coltre di neve, alcuni fino a due metri e mezzo. Una trentina di uomini, con l’ausilio di sonde e cani da valanga, hanno scavato a lungo per estrarre i feriti, che sono stati trasportati a valle con gli elicotteri di Air Glaciers. I quattro più gravi - sia per i traumi da caduta sia per ipotermia - sono stati ricoverati nei reparti di rianimazione di vari ospedali del Vallese. Tre di loro sono arrivati in fin di vita e i medici elvetici hanno solo potuto constatare il decesso, il quarto è tuttora grave.

L’itinerario dove è avvenuta la tragedia è considerato una classica dello scialpinismo. Il percorso parte dall’uscita del tunnel del Gran San Bernardo, vicino ai vecchi impianti del Super Saint-Bernard. La salita avviene quasi esclusivamente lungo una strada asfaltata e ricoperta di neve, senza particolari pendenze.

«È un itinerario facile - spiegano le guide alpine della zona - anzi facilissimo. Al colle del Gran San Bernardo si sale tutto l’anno, in qualsiasi condizione. L’unico tratto pericoloso è quello dove si trovavano i cinque: si tratta di circa 300 metri, sul fondo di una stretta valle proprio sotto l’ospGran San Bernardoizio, che sono esposti alle slavine». Già in passato si sono verificati analoghi incidenti proprio in quel punto.

Il pericolo valanghe in questi giorni non è particolarmente elevato tra Italia e Svizzera, con grado 2-moderato su una scala di cinque punti. Sul versante svizzero, però, nelle ultime 24 ore ha soffiato un forte vento che ha provocato accumuli di neve. Proprio il cedimento spontaneo di uno di questi potrebbe aver provocato la valanga.

I PRECEDENTI

Queste le più gravi tragedie di montagna, dall’Himalaya alle Alpi, che negli ultimi 20 anni hanno preceduto la morte, oggi, di tre sciatori italiani sul Gran San Bernardo, in Svizzera.

* NOVEMBRE 1995 - 42 persone, tra cui 17 stranieri, muoiono dopo essere stati travolti da una valanga sull’Everest.

* MAGGIO 1996 - Otto alpinisti muoiono dopo aver scalato l’Everest. Tre di questi, indiani, perdono la vita durante la discesa, sorpresi da una tempesta mentre sono in parete; gli altri, due americani, un giapponese, due neo-zelandesi, due giorni dopo.

* SETTEMBRE 1996 - Un alpinista francese e due sherpa nepalesi muoiono travolti da una valanga sull’Everest.

* SETTEMBRE 2003 - Sette guardie di frontiera indiane perdono la vita dopo essere state travolte mentre scendevano da una vetta himalayana nello Stato di Uttaranchal (nord dell’India).

* GENNAIO 2006 - Tre alpinisti di 26, 27 e 44 anni, tutti della provincia di Lucca, muoiono precipitando in un canalone in località Mosceta, in Alta Versilia, mentre partecipavano ad un’escursione sulla Pania della Croce.

* LUGLIO 2009 - Tre alpinisti francesi, due donne e un uomo, muoiono precipitando per 300 metri da quota 3900, lungo un pendio del Monte Rosa, dopo essersi smarriti nella nebbia.

* AGOSTO 2009 - Tre alpinisti torinesi, tra i 30 e i 40 anni, muoiono precipitando per centinaia di metri, nel massiccio degli Ecrins, nel Delfinato (Alpi francesi).

* AGOSTO 2009 - Tre esperti alpinisti pistoiesi muoiono precipitando per circa 70 metri sulle Alpi Apuane.

* LUGLIO 2012 - Monte Bianco. Una valanga si stacca dalle pendici del Mont Maudit, il Monte Maledetto, nel versante francese, causando la morte di almeno nove persone.

* SETTEMBRE 2012 - Nepal, valanga travolge e uccide 13 alpinisti nepalesi e internazionali (fra cui un italiano) a 7.000 metri di quota sul Manaslu, l’8/a fra gli Ottomila.

* GIUGNO 2013 - Alto Adige, 6 escursionisti morti in due distinti incidenti sul Gran Zebrù, nel gruppo Ortles-Cevedale.

* APRILE 2014 - Nepal, 16 sherpa muoiono travolti da una valanga vicino al Campo base dell’Everest durante la preparazione di una spedizione internazionale. Protesta degli sherpa ai funerali di Kathmandu.

* AGOSTO 2014 - Quattro alpinisti muoiono durante una scalata in Val Masino (Sondrio), sul gruppo del Badile-Disgrazia.

* GENNAIO 2015 - Alpi francesi, 6 sciatori francesi uccisi da una valanga, regione di Queyras, vicino al confine italiano.

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