Cacciatori, Pezzato nuovo presidente

di Laura Galassi

Al termine di una serrata battaglia la voglia di cambiamento ha trionfato. Carlo Pezzato ha battuto il presidente uscente Gianpaolo Sassudelli ed è stato eletto al vertice dell'Associazione cacciatori trentini.
La sfida elettorale, combattuta ieri a suon di schede nei venti distretti del territorio, ha visto una partecipazione elevata, probabilmente superiore rispetto alle votazioni del 2010. I dati ufficiali, sia per quanto riguarda i nomi dei consiglieri eletti sia per il numero di voti accordati ai candidati, saranno divulgati dalla commissione elettorale questo pomeriggio alle 16, dopo l'apertura delle buste. La notizia della vittoria di Pezzato ha cominciato a circolare ieri sera attorno alle 20.30. I seggi sono stati chiusi alle 18 e le operazioni di spoglio si sono svolte in maniera rapida e senza particolari problemi. Seimila doppiette sono state chiamate a dare la loro preferenza e ai seggi si è presentato circa il 70% del totale. In base alle prime indiscrezioni Pezzato avrebbe portato a casa 12 sezioni, contro le otto di Sassudelli. Il presidente uscente si sarebbe assicurato la tra gli altri Val di Non e la Val di Sole, mentre il 58enne di Vallarsa è riuscito a trionfare in Rendena, Chiese, Fiemme e Fassa, Ledro, Trento, Pinè, Primiero, Destra Adige.


Al di là della geografia delle riserve, l'elevato numero di votanti, in un momento storico in cui le chiamate alle urne vengono spesso disertate, è un segnale inequivocabile di coinvolgimento della base. Sicuramente il cielo grigio che prometteva pioggia ha aiutato la partecipazione, ma anche la serrata campagna elettorale tra i due dipendenti provinciali ha contribuito ad aumentare l'interesse attorno al voto.


Nelle ultime settimane, infatti, i due candidati hanno organizzato diversi incontri sul territorio per presentare il loro programma, momenti che hanno visto le sale piene di cacciatori. Evidentemente gli argomenti sollevati da Pezzato hanno colpito di più gli elettori. La sua proposta ruotava attorno alla caccia intesa come cultura, alla necessità di ridare dignità a una passione secolare e di riuscire a migliorare l'immagine e la comunicazione dell'associazione. Nelle promesse c'era spazio anche per la rinegoziazione delle deleghe gestionali e per la formazione del personale dell'associazione.


Abituati a mettere la sveglia prestissimo per andare nei boschi, la maggior parte degli appassionati si è recata a votare in mattinata. In quasi tutti i seggi già verso le 14 si era superato il 50% di partecipazione. Ascoltando le chiacchiere nei pressi delle urne, tra i temi più ricorrenti c'era quello della sburocratizzazione che, guarda caso, era riportato anche in testa al decalogo di promesse di Pezzato. «Per andare a caccia al giorno d'oggi serve una segretaria e una valigetta ventiquattro ore, tante sono le regole da rispettare», ha commentato con ironia un votante della sezione Destra Adige. «L'abbattimento rappresenta un'infinitesima parte di quello che fa un cacciatore. Tutta questa burocrazia cozza contro l'amore per la libertà e la natura», gli ha fatto eco un altro membro dell'associazione.
La vittoria di Pezzato è indice della voglia di rinnovamento della categoria: i cacciatori hanno riposto in lui la fiducia per ridare lustro all'associazione e ora si aspettano che egli tenga fede alle promesse fatte.

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