«Protezione civile, noi esclusi» Schützen arrabbiati: nel mirino l'assessore Mellarini
«Negare agli Schützen la possibilità di far parte della Protezione Civile è un grande errore». L'indomani dell'assemblea dei nuclei volontari alpini - Nuvola, a rinfocolare la polemica per il diverso trattamento riservato dalla Provincia ai «tiratori filotirolesi» rispetto alle penne nere è il comandante della compagnia Schützen di Arco Ezio Cescotti.
Il quale, in una lettera all'assessore provinciale Mellarini, nega che i Nuvola possano vantare maggiori meriti degli Schützen. «Caro Assessore, la protezione civile c'è da tanto tempo in Trentino, mentre i Nuvola sono stati costituiti il 25 gennaio 1986. Loro, i Nuvola, per non dire altre branche della Protezione Civile, che esperienza precedente avevano? Prendevano qualsiasi persona che chiedesse di entrare, senza chiedere se avesse esperienza, senza valutare nemmeno l'idoneità fisica, cosa che si è fatto solo in questo ultimi anni. Quindi come mai i criteri sono stati formulati solo ora, nel 2014, 28 anni dopo la loro costituzione? Come mai prima tutto andava bene, ora, proprio con noi ci vogliono certi requisiti?». Cescotti punta il dito proprio contro la decisione della Provincia di regolamentare con parametri rigorosi l'ingresso nella Protezione Civile da parte di associazioni esterne solo quando la richiesta è stata presentata dagli Schützen.
«Proprio in questi giorni - prosegue Cescotti - c'è stata l'assemblea dei Nuvola, che ammontano a 650 persone, di cui 150 donne. Un po' pochini se si pensa che vengono da un bacino di ben 24mila persone iscritte all'Ana. I nostri volonterosi, che volevano dare una mano come protezione civile, era ben 100 su un totale di soli 500 uomini. Penso che questo, per chi vuole intendere, la dica lunga. E poi quasi tutti artigiani, una forza lavoro molto specializzata e non semplice manovalanza, che si fa fatica a trovare soprattutto nei momenti di emergenza e che è indispensabile quanto i Nuvola o i nostri bravi pompieri. Che differenza c'è lavorare in emergenza o su certi cantieri disastrati o di montagna ? Per chi sa fare bene il proprio lavoro, ben poca, se si è ben supportati e ben organizzati».
Eppure la Provincia non vuole i «nipotini di Andreas Hofer» nelle fila della prestigiosa Protezione civile trentina. «È un grande affronto storico» ribatte Cescotti. «La nostra storia non inizia con il 1918; quella data è l'inizio dello stravolgimento di tanti usi, costumi, valori, tipici della nostra gente. Gli Schützen, truppe volontarie a difesa del Tirolo, già dal 1500, quindi ben 500 anni fa, operavano come protezione civile sia in caso di alluvioni, che d'incendi e anche come sorveglianza nelle ore notturne di paesi e città. Gente che andava volontariamente a combattere per difendere le loro case, le loro fattorie, i loro campi».