Contratto di vendita «aggiustato» condannati due imprenditori nonesi
Dopo la truffa con il tentativo di vendere due volte pregiati frutteti in val di Non, arriva il caso del compromesso “aggiustato”. Gli imputati sono sempre gli stessi, i nonesi Vigilio Bergamo e Francesco Dal Piaz Bergamo, rispettivamente imprenditore agricolo e avvocato, entrambi ora residenti in Toscana. Il primo è stato condannato a 1 anno, 3 mesi e 10 giorni di reclusione, il secondo a 1 anno e 2 mesi. In solido dovranno risarcire alla parte civile, costituita attraverso l’avvocato Adolfo de Bertolini, 12 mila euro.
Secondo l’accusa i due avrebbero, peraltro in modo molto grossolano, alterato un compromesso di compravendita dopo la firma tra le parti. I due venditori, residenti a Tuenno, sostengono di essersi accordati con padre e figlio Bergamo per vendere a 30.000 euro un terreno a Terres per complessivi 4.452 metri quadri. Gli imputati nella prima pagina del compromesso avrebbero corretto l’effettivo prezzo di vendita barrando la cifra di 30.000 euro e aggiungendo a fianco in sostituzione il prezzo di 12.500 euro. Allo stesso modo barravano il saldo che restava da versare al momento del saldo. Il compromesso con le cifre alterate sarebbe poi stati utilizzato per promuovere un’azione civile tesa a finalizzare gli effetti del contratto che i venditori, a quelle cifre, si rifiutavano di accettare.
Secondo la difesa, sostenuta dagli avvocati Nicola Degaudenz e Luca Marconi, le modifiche al preliminare con l’indicazione di 12.500 euro invece di 30.000 erano frutto di un accordo tra la parti. Dunque non ci sarebbero stati né il falso, e neppure la truffa.