Quando la giovane prostituta gli ha detto di essere minorenne, l’uomo deve avere iniziato a sudare freddo. Ma la ragazza, mostrando il preservativo usato come prova per «incastralo», gli ha offerto una via d’uscita: pagare 3.000 euro per «chiudere» la vicenda ed evitare una denuncia. Dopo una notte probabilmente insonne, l’uomo ha deciso di non cedere al ricatto e si è rivolto alla polizia. Gli agenti della squadra mobile di Trento si sono così presentati all’appuntamento per la consegna del denaro e per la giovane prostituta, una rumena di 26 anni, è scattato l’arresto in flagranza per tentata estorsione.

Ieri mattina la donna è stata processata per direttissima e ha patteggiato davanti al giudice Enrico Borrelli 1 anno e 1 mese di reclusione e 400 euro di multa (pena sospesa e non menzione). Il cliente - un pensionato 70enne - domenica pomeriggio aveva notato la ragazza in piazza Leonardo da Vinci e qui si era accordato con lei per una prestazione sessuale, consumata in un appartamento della Rotaliana, dietro il pagamento di 30 euro. A quel punto, come raccontato dalla vittima, lui ha riaccompagnato la giovane in città. Prima di scendere dall’automobile, però, la 26enne ha fatto scattare la «trappola».

La ragazza ha informato l’anziano di essere minorenne e gli ha detto che, se non avesse pagato 3.000 euro entro il giorno seguente, lo avrebbe denunciato. Ma l'uomo ieri mattina si è quindi presentato in questura, dove ha sporto denuncia. A quel punto, a fare scattare la trappola, sono stati gli investigatori della squadra mobile. L’uomo si è presentato all’appuntamento ed ha consegnato alla donna il denaro, banconote che precedentemente erano state fotocopiate dalla polizia. Il tempo di lasciare che la donna infilasse la somma nella borsetta e sono intervenuti gli agenti. La 26enne è quindi stata bloccata e per lei è scattato l’arresto in flagranza.