Maschio (M5S): «Troppi permessi in centro storico»
«Il Comune è di manica troppo larga nella concessione dei permessi per la zona a traffico limitato». È la convinzione di Andrea Maschio, consigliere comunale eletto col Movimento 5 Stelle, che prendendo spunto dal progetto di installazione dei varchi elettronici per il controllo degli ingressi nella ztl ha presentato un'interrogazione, una delle prime di questa consiliatura, in cui critica la manica eccessivamente larga usata da Palazzo Thun.
«Che il traffico non sia calato sensibilmente con l'istituzione della Ztl è una realtà sotto gli occhi di tutti. Pertanto sarebbe cosa buona e giusta concedere il permesso solo a residenti e a commercianti in modo da conseguire realmente gli scopi che ci si prefiggeva di raggiungere istituendo l'area in questione» afferma Maschio. Che poi si sofferma sui permessi rilasciati a chi ha figli che frequentano uno degli istituti scolastici interni alla zona a traffico limitato. «A oggi tutte queste persone hanno diritto ad entrare nell'area a traffico limitato senza permesso e spesso utilizzano questo privilegio per fare tutt'altro che non accompagnare i pargoletti a scuola, posteggiando in maniera irregolare e spesso intasando il traffico. Pensiamo che come minimo anche questi genitori dovrebbero fare richiesta di permesso come tutti, invece di poter accedere indiscriminatamente al centro cittadino» afferma il consigliere grillino.
Quanto al progetto, illustrato nel bando di gara pubblicato nei giorni scorsi e pubblicato ieri dall'Adige, Maschio ritiene eccessiva la cifra di oltre due milioni di euro che il Comune ritiene di incamerare con le multe comminate per la violazione dei divieti di ingresso. «Sulla necessità di gestire meglio il controllo dei passaggi in Ztl - afferma - siamo tutti d'accordo, però anche prendendo per buoni i costi importanti previsti per la gestione del servizio (901.364 euro per partire e 1.166.310 euro all'anno), la cifra che si prevede di incamerare con le multe ci pare decisamente sproporzionata (2.040.000 euro l'anno). Anche ci fosse a Trento un insospettabile numero di violatori seriali delle Ztl riteniamo molto difficile che le stime previste possano essere realistiche, tanto più che lo scopo delle sanzioni dovrebbe essere scoraggiare comportamenti sbagliati ed educare i cittadini al rispetto del codice della strada, non far cassa per tenere in piedi un servizio».