Maltrattamenti, 139 donne seguite dai servizi sociali per le violenze di compagni e mariti
Sono ben 139 le donne in Provincia di Trento attualmente seguite dai servizi sociali o dai consultori per maltrattamenti in famiglia. La maggior parte di loro ha figli ed è presa in carico dai servizi per oltre tre anni. Sempre a causa di maltrattamenti o di violenze sessuali gli utenti seguiti dal Consultorio nell'ultimo anno e mezzo (dal primo gennaio 2014 al 12 maggio 2015) sono in tutto 45 e la loro età rientra nelle fasce comprese tra i 20 e i 50 anni: c'è però anche un caso di una ragazza minorenne, sei tra i 51 e i 65 anni e 2 oltre i 65.
Questi e altri dati relativi al fenomeno del maltrattamento e della violenza familiare emergono dalla risposta che l'assessora alla salute solidarietà sociale Borgonovo Re da a un'interrogazione presentata dal consigliere provinciale Giacomo Bezzi.
L'iniziativa del consigliere di Forza Italia è nata a seguito del femminicidio dello scorso marzo a Zivignago. Bezzi nella sua richiesta di informazione sottolineava come dalla ricerca dell'Osservatorio permanente sulle famiglie separate emergeva come gli eventi delittuosi si verifichino nel 98,6% in presenza di figli minori, mentre i casi relativi a coppie senza prole o con prole ormai adulta sono limitati all'1,4%.
Nella sua risposta l'assessore Borgonovo Re sottolinea come, per quanto riguardava il caso in questione, «dagli approfondimenti effettuati non emergano da parte dei Servizi sociali territoriali e dell'Azienda sanitaria, profili di inadempienza rispetto agli indirizzi previsti dalle linee guida». Per quanto riguarda le denunce per violenza sulle donne Borgonovo Re ha spiegato che i dati disponibili riguardano il 2013. In quell'anno le querele furono 613. Di queste circa la metà interessavano come presunto autore delle violenze un uomo «che si colloca nell'ambito familiare» (marito, ex partner, convivente). In 200 casi gli abusi riguardavano donne con figli.
Nella sua risposta l'assessore ha sottolineato che da un paio d'anni la Provincia sta lavorando su un progetto sperimentale che vede come utenti gli uomini autori di violenza: «Si tratta di un aiuto professionale attraverso percorsi di gruppo per uomini che desiderano riflettere, confrontarsi e liberarsi dei propri comportamenti violenti»..Il progetto si chiama «CambiaMenti».