Furti a raffica della banda arrestata: sei colpi in una sola notte
Ecco i colpi in Trentino della banda sgominata
I sopralluoghi venivano fatti dal «capo», il macedone Ahmed Sakir residente ad Appiano, assieme alla complice marocchina nonché compagna di vita Dounia Zad Jad. Una coppia in auto passa abbastanza inosservata e solitamente non insospettisce nessuno: per questo motivo Sakir si spostava con una certa frequenza da Appiano alle province di Trento, di Brescia, di Verona, con un paio di puntate anche a Como ed a Mantova. La coppia andava e osservava. Spesso i due accompagnavano di persona i complici che avevano il compito di infilarsi nelle abitazioni e di svaligiarle.
Due rapine e ben 39 furti sono stati contestati alla banda di stranieri fermata nei giorni scorsi da un’azione congiunta di squadra mobile di Trento e carabinieri delle compagnie di Borgo e di Cavalese, coordinati dalla procura di Trento. Undici le ordinanze cautelari, di cui quattro eseguite: i sette ricercati, tutti albanesi, si troverebbero nel loro Paese d’origine. Dalle indagini - che hanno portato alla contestazione per tutti gli 11 complici di associazione a delinquere - emerge come l’organizzazione fosse piramidale e con mansioni specifiche per ognuno.
Chiamarli ladri però appare riduttivo, dato che si sono resi protagonisti di due rapine in casa, una in un’abitazione di Piedicastello con ambientazione da «Arancia meccanica»: il malcapitato, un quarantenne residente in via Doss Trento, era stato immobilizzato con fascette ai polsi ed ai piedi, minacciato con un coltello, colpito al volto, per ottenere la chiave della cassaforte. Il colpo fruttò ai malviventi ben 20mila euro. Si trattò di uno dei bottini più consistenti, oltre a quello portato via dalla colonnina del bancomat sradicata in un blitz notturno alla Volksbank a Pergine (35mila euro di contanti per 100mila euro di danni, sempre nel luglio 2014).
Più che ladri, si tratta di «predoni», ben organizzati e soprattutto esperti dei furti, sia con scasso con il foro negli infissi: colpivano e poi sparivano. A Roncegno hanno svaligiato ben sei case in poche ore nella notte del 17 giugno 2014, a Levico due case il 28 dello stesso mese. A Torcegno colpirono il 6 luglio 2014, a Pergine il 10 luglio 2014 alla Volksbank, mentre il 16 i banditi si spostarono a Storo dove presero di mira un’abitazione. Seguì la rapina a Trento di via Doss Trento il 25 luglio 2014 (un tentativo di furto era stato denunciato il 12 aprile). La banda fece una razzìa in Alto Adige: due colpi a giugno 2014 a Curon Venosta; tre ad inizio ottobre fra Appiano, Caldaro e San Genesio; tra l’8 e il 10 ottobre ben sei colpi a Renon, tre fra Caines, Rifiano e Cermes, tre a San Genesio.