Clil: ecco le regole per le diverse scuole
Almeno una tra le discipline obbligatorie non linguistiche va insegnata con la modalità di apprendimento integrato di lingua e contenuto (il Clil, cioè il Content and language integrated learning). Il trilinguismo nelle scuole trentine prende corpo, oltre che con la formazione dei docenti, con le modifiche approvato lunedì scorso dalla Giunta provinciale al regolamento per la definizione dei piani di studio, sia per il primo ciclo di istruzione, sia per il secondo ciclo, sia per la formazione in apprendistato. Il regolamento fissa: una disciplina obbligatoria dovrà essere insegnata con modalità Clil, «utilizzando una lingua comunitaria»: nella scuola primaria, per almeno tre ore settimanali nel primo e secondo anno, pari a 99 ore annuali, e per almeno cinque ore settimanali nel terzo, quarto e quinto anno, per complessive 165 ore all'anno; nella scuola secondaria di primo grado, per almeno tre ore settimanali (99 anno).
Tocca alle singole istituzioni scolastiche, stabilisce il regolamento, individuare le discipline e le aree di apprendimento non linguistiche da insegnare con modalità Clil, e quali lingua (inglese o tedesco) utilizzare. È inoltre stabilito che «nelle istituzioni scolastiche individuate dalla Provincia possono essere attivate specifiche sezioni nelle quali almeno la metà delle discipline e delle aree di apprendimento non linguistiche è insegnata con modalità Clil, e toccherà alla Giunta provinciale fissare i criteri e le modalità di attuazione. Nel nuovo regolamento viene precisato che la stessa Giunta stabilirà le modalità per l'attuazione progressiva dell'attivazione del Clil nelle scuole trentine, per assicurare la messa a regime dell'insegnamento veicolare dall'anno scolastico 2019-2020. L'articolo 5 del regolamento spiega la ratio della strategia sul trilinguismo: «L'indicazione di un monte ore complessivo per ciascun ordine e grado di scuola da svolgersi con modalità Clil, assicura al sistema provinciale un'omogeneità e una diffusione sul territorio e garantisce, a regime, l'efficacia della filiera formativa in tutti i percorsi scolastici».
Per il sesto anno all'Istituto di San Michele, il regolamento stabilisce che negli istituti tecnici l'indirizzo «Agraria, agroalimentare a agroindustria, articolazione viticoltura ed enologia» di cinque anni, si sviluppo in un ulteriore anno per diventare «enotecnico»: ulteriore anno attivato però «nel limite delle dotazioni organiche di personale docente a tal fine previste da previgente percorso sperimentale per l'anno scolastico 2014-'15». Viene quindi ribadito che, d'intesa con il Ministero, la Provincia può realizzare appositi corsi per gli studenti in possesso del diploma professionale quadriennale per consentire loro di sostenere l'esame di Stato. Il regolamento fissa quindi le ore di licei e istituti tecnici: dal classico (952 ore nel biennio, 982 negli anni successivi) al liceo artistico (1.131 ore), all'Istituto tecnico Costruzione, ambiente e territorio (1.041 ore), agli istituti professionali (1.041 ore).