I giochi d'azzardo portano un fiume di entrate In nove anni alla Provincia tasse per oltre 200 milioni
In nove anni alla Provincia tasse per oltre 200 milioni
Nei nove anni dal 2004 al 2012 il gioco d'azzardo legale ha portato nelle casse della Provincia oltre 210 milioni di euro di tasse. La tendenza delle entrate, a seguito del calo delle giocate registrato negli ultimi anni è in lieve riduzione, ma si attesta comunque a oltre 38 milioni di euro per il 2012, ultimo dato a disposizione. Sul fronte delle giocate, in questo caso dati regionali, la raccolta è in lieve calo, passando da 1,3 miliardi del 2012 a 1,227 miliardi del 2013 e a 1,176 miliardi del 2014. Le vincite nello stesso periodo passano da 1 miliardo a 914 milioni, la spesa media annua per giocatore scende, seppur di poco, da 294 nel 2012 a 268 nel 2013 a 261 euro nel 2014.
L'ultimo dato disponibile relativo all'ammontare del gettito erariale derivante dal gioco d'azzardo fa riferimento all'anno 2012» quando il gettito risultava di 42.840.869,00 euro e i 9/10 spettanti alla Provincia ammontavano, quindi, a 38.555.782,19 euro, entrate che appaiono in calo di oltre un milione di euro rispetto al 2011 e di quasi quattro milioni di euro rispetto al 2010». Questi e altri dati dati si trovano nella risposta dell'assessore provinciale alla salute Luca Zeni all'interrogazione presentata dal consigliere provinciale di Civica Trentina Claudio Cia.
Sempre nella sua risposta Zeni informa inoltre che «il dato sul volume delle giocate ha carattere regionale e può essere così suddiviso: 47,5% per la Provincia autonoma di Bolzano e il 52,5% per la Provincia autonoma di Trento». Nella risposta si mette in evidenza come i volumi di gioco nel Trentino Alto-Adige dal 2012 fino al 2014 siano in lieve calo, e come le entrate erariali di spettanza provinciale derivanti dai giochi dal 2004 al 2012 abbiano garantito introiti alle casse provinciali oltre 190 milioni di euro dal 2008 al 2012, quando è cambiata la normativa fiscale in termini di assegnazione delle entrate tributarie sui giochi alla Provincia. In precedenza, tra il 2004 e il 2007, quando le cose erano impostate in maniera differente, le entrate erano state limitate a circa 24 milioni di euro.
«Lo Statuto prevede una clausola residuale per cui tutte le entrate erariali - spiega Zeni nella risposta - per le quali non è disposto diversamente dallo Statuto stesso, spettano alla Provincia nella quota di nove decimi. I proventi derivanti dai giochi rientrano in tale voce. Nella determinazione delle quote afferenti all'ambito provinciale ma affluite fuori del corrispondente territorio per disposizioni legislative o amministrative si assumono a riferimento indicatori o ogni documentazione idonea alla valutazione dei fenomeni economici afferenti comunque il territorio provinciale. Tale norma consente alla Provincia di acquisire la spettanza del gettito Preu (Prelievo Erariale Unico)» conclude Zeni.
IN ITALIA
Un giro d'affari di 88,5 miliardi di euro in Italia. Nell'interrogazione del consigliere della Civica trentina Claudio Cia si parte dal fatto che si stima che «il gioco d'azzardo in Italia rappresenti il 15% del mercato europeo nel settore e oltre il 4,4% del mercato mondiale. I giochi introdotti negli ultimi anni hanno tassazioni notevolmente inferiori ai precedenti, a tutto vantaggio dell'industria del gioco».
Dai dati elaborati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dai Monopoli di Stato risulta che, «mentre la percentuale di prelievo fiscale sul Superenalotto è pari al 44%, gli introiti da slot machine sono tassati per il 12,6 % e quelli da videolottery solamente per il 3%».