L’accusa è di truffa, riguarda auto germaniche di fascia alta, ma in questo caso le centraline taroccate per rientrare nei parametri ambientali non c’entrano nulla: i veri protagonisti sono sei soggetti, in prevalenza italiani, che avrebbero indotto in errore la Motorizzazione civile di Trento (ma anche di altre città come Verona, Brescia e Mantova) per non pagare l’Iva.

 

L’inchiesta, condotta dalla procura di Trento sulla base di indagini della guardia di finanza, si è chiusa con la richiesta di sei rinvii a giudizio. Quasi tutti gli indagati sono residenti in Veneto.

 

Le contestazioni sono per tutti simili, anche se ognuno deve rispondere per una presunta truffa relativa a veicoli diversi. B. K., un trentenne residente a Orgiano (Vicenza): è accusato perché nella veste di «acquirente ed importatore apparente dell’autovettura di seguito indicata (in realtà acquistata in Germania da T. D., già arrestato in passato in Veneto per una maxi frode carosello nel settore delle automobili, ndr) con artifici e raggiri consistiti nella presentazione all’atto dell’immatricolazione di documenti attestanti falsamente come non dovuto il versamento dell’Iva inducendo in errore i funzionari della Motorizzazione civile di Trento che sulla base della falsa rappresentazione procedevano all’immatricolazione del veicolo».

 

L’Iva però andava pagata e per questo ora all’acquirente viene contestato un ingiusto profitto di 3.533 pari all’imposta sul valore aggiunto evasa. L’auto oggetto della compravendita era una Volkswagen Golf.

 

Ad un secondo indagato viene contestata una truffa da 13.916 euro, sempre relative ad Iva non pagata, per una Mercedes classe B e una Mercedes Glk. Ad un altro «acquirente e importatore apparente» vengono contestate 4.166 euro per un’Audi A4. Infine ci sono altre due posizioni con evasione contestata  rispettivamente di 3.833 euro relative ad una Volkswagen Tiguan e di 4.166 euro per una Mercedes C220.