Più bus dopo la mezzanotte
Agevolare il trasporto pubblico e spingere sull'acceleratore per riuscire a ridurre il numero di chi usa l'auto in città e per arrivare in città. L'obiettivo dello sviluppo dell'asse ferroviario e di mobilità sostenibile tra la parte nord e la parte sud del capoluogo è anche quello. In totale, la metropolitana di superificie che dovrebbe correre parallela all'attuale ferrovia dalla stazione cittadina della Trento Malè fino a Mattarello, coinvolgendo anche la linea della Valsugana, va in questa direzione. I costi, però, pari a 150-200 milioni di euro sono molto elevati.
Per questo si proverà a coinvolgere la Ue per finanziare una quota dell'investimento.
In attesa che le risorse possano arrivare, in Comune si lavora anche su altri versanti, più semplici e meno dispendiosi e anche più facili da realizzare.
A partire dal tentativo di dare una risposta al bisogno di mobilità sostenibile che è stato posto anche dai rappresentanti degli studenti universitari. In particolare, l'attenzione dei ragazzi che studiano in città è andata sul fronte del collegamento tra l'area urbana e Sanbapolis, dove c'è anche il grande studentato dell'Opera universitaria.
«In un incontro con me e la collega Franzoia - spiega l'assessore ai lavori pubblici e alla mobilità del Comune di Trento Italo Gilmozzi - gli studenti ci hanno chiesto di estendere l'orario notturno degli autobus che collegano la città con Sanbapolis. Ora stiamo considerando l'opportunità di spostare l'ultima corsa da poco dopo le 23 fino a mezzanotte, mezzanotte e mezza».
«Il nostro obiettivo - afferma ancora Gilmozzi - è quello di incentivare il più possibile il trasporto pubblico».
I giovani, tra l'altro, sembrano essere la parte più sensibile all'uso dei mezzi pubblici. Secondo il recente annuario statistico della Provincia, infatti, circa il 30% degli studenti si muove verso le rispettive destinazioni a piedi e il 72% con un mezzo, privilegiando il mezzo pubblico (52%).
Negli spostamenti degli adulti solo il 15% delle persone si reca a piedi al lavoro, mentre ben l'85% utilizza un mezzo, preferendo l'automobile (71%). Solo l'8% dei lavoratori si muove con un mezzo pubblico.