Ladri in casa a Martignano e nel rione San Giuseppe
Continua l'ondata di furti nella nostra provincia. Dopo i «focolai» dei giorni scorsi in Rotaliana (a Mezzocorona in particolare) ed in Vallagarina (tra Villa e Nogaredo) le bande di malintenzionati hanno preso di mira il capoluogo. La percentuale - bassa ma fisiologica - di denunce per furto si è alzata repentinamente negli ultimi dieci giorni a Trento. Lo stesso era accaduto negli anni passati: i mercatini di Natale attirano in provincia non solo migliaia di turisti e di curiosi che vanno a caccia di regali fra le bancarelle colme di prodotti tipici, ma anche decine di malintenzionati che si confondono tra la folla.
È proprio in questo periodo, tra fine novembre e metà dicembre, che in città il rischio che scorrazzino bande di ladri «mordi e fuggi», ossia che colpiscono a raffica e poi cambiano zona, è più alto rispetto ad altri mesi dell'anno. I controlli ci sono, fra l'altro intensificati dopo gli attentati di Parigi, ma il territorio è così vasto che è impensabile mettere una pattuglia ad ogni incrocio di vie.
Tra domenica pomeriggio e ieri mattina decine di allarmi per furti e tentati furti in abitazione sono stati segnalati alle centrali operative di polizia e carabinieri. Si va dalla finestra forzata con un cacciavite alla porta scardinata con un piede di porco, da via Lavisotto a via Pascoli, passando per via Veneto, dove un appartamento è stato messo a soqquadro senza che vi fossero segni di effrazione: i malintenzionati hanno trovato la porta blindata «appoggiata» allo stipite e non assicurata con una mandata di chiavi, dunque sono riusciti ad aprirla senza fare alcun danno.
Oltre al quartiere di San Giuseppe, già teatro di un raid vandalico contro i negozi la scorsa settimana, numerosi furti e tentativi di furto sono stati segnalati in collina, in particolare nella zona di Martignano.
Non tutti i colpi, per fortuna, vanno a segno. In alcune abitazioni è denunciata la sparizione di poche centinaia di euro, in altre sarebbero stati portati via gioielli, ma c'è stato anche un furto «importante»: in un appartamento i ladri sarebbero riusciti a portare via un vero e proprio tesoretto, composto da gioielli e denaro contante per un valore superiore a diecimila euro. Naturalmente si tratta di una prima stima del danno, in attesa di un computo preciso di ciò che manca e della denuncia formale dell'accaduto.
Ai ladri - «professionisti dei furti» spesso provenienti dall'Est Europa e solitamente suddivisi in bande ben organizzate - basta un'occhiata ad una palazzina per capire se tentare o no il colpo. Soprattutto nel pomeriggio, all'imbrunire, quando le persone sono ancora al lavoro oppure a fare la spesa, i malviventi osservano le luci degli appartamenti. Se le finestre sono al buio e, suonando il campanello, al citofono non risponde nessuno, le bande entrano in azione: forzando i serramenti si intrufolano nelle case, rovistano ovunque e si riempiono le tasche di contanti e di gioielli, sempre che in casa ci sia qualcosa di valore.
Quando si è via per lavoro o per commissioni, per tenere lontani i ladri può bastare una luce vicino alla finestra, magari con un timer, o la radio lasciata accesa per simulare la presenza di qualcuno nell'appartamento. Le porte blindate, purché assicurate con una mandata di chiavi, e gli infissi antieffrazione possono ancora rappresentare un forte disincentivo per i ladri.