Orso trovato morto a Lover Continuano le indagini
Sopralluogo della forestale per trovare eventuali altre esche ma non si esclude la morte per malattia del plantigrado.
Dopo le ricerche compiute ieri dagli agenti della Forestale nei boschi della Bassa Anaunia, in seguito alla morte di un orso, rinvenuto nei pressi di Lover ieri l’altro, non sono stati rinvenuti bocconi o esche avvelenate nei boschi della Bassa val di Non e della Paganella. Le indagini della Forestale, tuttavia, proseguono in stretta collaborazione con i carabinieri di Denno.
Allo stato attuale, pare che l'ipotesi di un caso di avvelenamento non sia l'unica sul tavolo degli inquirenti: potrebbe anche trattarsi di decesso provocato da una malattia.
Gli orsi gironzolano tra la valle dei Laghi e la Bassa val di Non, passando dall’altopiano della Paganella e, talvolta, scendendo vero la val d’Adige lungo la val Manara, il pendio che collega Fai della Paganella a Zambana Vecchia e dove, lo scorso anno, fu aggredito un atleta di trekking mentre stava correndo lungo il sentiero verso Fai. Però, sull’altopiano, di orsi quest’anno ancora non se ne sono visti, anche perché solo adesso, con i primi tepori primaverili, si stanno risvegliando dalla stagione del letargo. Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine che sorvegliano l’altopiano, da mesi non ricevono alcuna segnalazione di orsi nel circondario; si sa che vagano avventurandosi lungo i sentieri ai piedi del Brenta, ma non hanno mai infastidito nessuno.
Lo scorso anno vi sono stati numerosi avvistamenti, anche da parte dei turisti, poiché gli orsi si spostano di frequente tra la zona di Terlago e la Bassa val di Non, vuoi per questioni climatiche, vuoi per il tipo di vegetazione stagionale che essi prediligono. Anche i cacciatori della zona affermano che l’orso, nonostante i frequenti avvistamenti, non ha mai causato problemi: «Se due anni fa abbiamo trovate alcune mangiatoie distrutte presumibilmente dagli orsi - spiega Matteo Bottamedi, reggente della sezione dei cacciatori di Andalo - nella scorsa estate non abbiamo subito alcun danno». Ci sono stati meno avvistamenti rispetto gli anni passati e la conferma arriva anche dagli allevatori che, in estate, portano il loro bestiame nelle malghe.
Anche le segnalazioni di avvistamenti vicino ai paesi sono pressoché nulle: «Noi, anche perché la competenza è della Forestale, non siamo mai stati coinvolti nelle questioni che riguardano la presenza degli orsi; al massimo riceviamo qualche segnalazione della loro presenza, ma è da diverso tempo che non ne raccogliamo più», spiega Matteo Cattani, ispettore del Distretto della Protezione civile di Mezzolombardo che raggruppa anche i copri dei vigili del Fuoco della Bassa val di Non e della Paganella. Insomma: il fatto che non siano mai state rinvenute esche avvelenate e, di conseguenza, non vi siano stati né cani, né altri animali morti in seguito ad avvelenamento, rende ancora più misteriosa la morte dell’orso. È pure quanto commentavano ieri gli abitanti di Sporminore, quasi indifferenti e scarsamente preoccupati per quanto accaduto.
«Fa specie che, a un anno esatto di distanza, si ripeta lo stesso increscioso episodio - commenta il sindaco Giovanni Formolo, riferendosi all’orso avvelenato rinvenuto lo scorso anno sopra Sporminore - e attendiamo l’esito dell’esame autoptico per capire se si tratta di un avvelenamento oppure se, questa volta, l’orso ha perso la vita per morte naturale».