Mediazione civile e commerciale Gli studenti trentini sugli allori

Per la terza volta consecutiva la squadra di studenti della Facoltà di giurisprudenza di Trento raggiunge il podio nella competizione italiana di mediazione civile e commerciale, organizzata dalla Camera arbitrale e dall’Università Statale di Milano, e tenutasi il 18 e 19 febbraio scorso. Dopo la medaglia d’oro conseguita i due anni precedenti dal team della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, per il nostro Ateneo segue un nuovo successo: quello della squadra di Alice Alessandri, Sara Favaro, Alessia Pelliccioni, Beatrice Pevarello e Davide Piazza, che guadagna la seconda postazione.

Nello stesso mese un’altra squadra di studenti, sempre della Facoltà di giurisprudenza di Trento, ha partecipato, questa volta in un contesto internazionale, alla ICC Mediation Competition di Parigi. Nella capitale francese, Giulio Federico Case, Manfredi Marozzi, Giannina Piccoli, Federica Simonelli e Lorenzo Zoppellari si sono confrontati, in inglese, con altre squadre provenienti da tutto il mondo (ben 66), classificandosi, a pari merito con altre squadre, al diciassettesimo posto. Risultato certamente non disprezzabile se si considera l’alta qualità dei team stranieri, frutto di specifici e cospicui investimenti degli Atenei da diversi anni a questa parte. Le uniche altre Università italiane rappresentate erano l’Università di Firenze, Statale di Milano e Bicocca.

Queste competizioni non si esauriscono in ambito accademico, ma esprimono una delle principali abilità richieste al giurista, come quella di mediare fra interessi contrapposti ancor prima di rivolgersi ad un giudice, e allo scopo di risolvere la controversia senza sopportare i costi del processo.

La mediazione in materia civile e commerciale è, infatti, un metodo alternativo (al processo davanti al giudice statale) di soluzione delle controversie: si tratta di un meccanismo volto a favorire il componimento condiviso del conflitto, in cui le parti sono chiamate a individuare sue soluzioni creative mediante l’aiuto di un soggetto terzo, il mediatore, che agevola la loro comunicazione in vista di un possibile accordo. Divenuta di centrale attenzione a livello globale ed europeo, per dare una soluzione agile, economica e riservata a controversie transfrontaliere, la mediazione si è progressivamente imposta quale strumento, che si affianca ai tradizionali rimedi processuali, soprattutto nelle controversie di diritto civile e commerciale. In simulazioni di mediazione si sono confrontate le squadre della Facoltà di Giurisprudenza di Trento a Milano e a Parigi, ricoprendo il ruolo di parti ed avvocati davanti ad un vero mediatore. Gli studenti hanno così capito cosa potrebbe accadere nella realtà, un domani, usciti dalle aule universitarie, allorché, quali futuri giuristi, si troveranno a dover assistere una parte in conflitto ad un tavolo di mediazione.

Prepararsi a queste competizioni (e gestire nella realtà una mediazione) non è facile.

Per questo, oramai un quinquennio addietro, la Facoltà di Giurisprudenza di Trento ebbe l’idea di creare un gruppo di ricerca che si occupasse di mediazione (e negoziazione), dietro coordinamento di Silvana dalla Bontà, docente di Diritto processuale civile e referente del progetto, e su sollecitazione dell’ex studente di Giurisprudenza di Trento, l’avvocato Corrado Mora, oggi mediatore accreditato presso la Camera Arbitrale di Milano e centri di mediazione stranieri.

Da quella sinergia è nato un Laboratorio applicativo su negazione e mediazione civile e commerciale presso la Facoltà di giurisprudenza: un workshop molto frequentato dagli studenti, perché capace di felicemente combinare nozioni teoriche e profili pratici, anche grazie al prezioso contributo di due professionisti, avvocati e mediatori, Maurizio Di Rocco e il già citato Corrado Mora.

Le selezioni degli studenti della Facoltà di Giurisprudenza di Trento che potranno partecipare alle competizioni milanese e parigina si tengono ogni maggio e offrono cinque posizioni disponibili per entrambe le Competizioni, tenendo conto di criteri di profitto, conoscenza linguistica e colloquio motivazionale.

Dall’autunno partono poi mesi impegnativi per i selezionati, e quindi membri delle squadre, tenuti ad un training settimanale che vede la ripetuta simulazione di tavoli di mediazioni su controversie civili e commerciali, in vista delle competizioni. Gli studenti sono formati da un gruppo di esperti, sotto la supervisione della dott.ssa Dalla Bontà: oltre ai menzionati avvocati Di Rocco e Mora, contribuiscono ex studenti e studenti che hanno già in passato partecipato alle gare, come Jacopo Mosca (oggi mediatore accreditato), Valentina Durante, Anna Toniolo, Alessia Bolognese e Alessia Chilese, che si sono distinti nelle passate competizioni.

“Queste competizioni in materia di mediazione” – aggiunge Dalla Bontà – “sono un buon banco di prova per gli studenti, chiamati a simulare il ruolo di parte in conflitto e di avvocato al suo fianco. Sono un modo per apprendere e raffinare tecniche di mediazione e negoziazione – queste ultime di frequente praticate dagli avvocati prima di avviare un contenzioso giudiziale –, nonché acquisire, in senso più ampio, abilità di presentazione orale delle proprie posizioni, di formulazione delle domande alla controparte, di esplorazione degli interessi altrui e difesa dei propri in vista del raggiungimento di una soluzione condivisa.”

Univoca la testimonianza degli studenti della Facoltà di Trento, membri delle squadre andate in gara: “Si è trattato di esperienze sicuramente stimolanti, che ci hanno aperto una finestra sul ruolo che potremmo essere chiamati a svolgere in un futuro quali avvocati e/o mediatori. Hanno accresciuto le nostre conoscenze tecniche, ma al contempo ci hanno regalato un’esperienza umana: di dialogo tra noi e con realtà di altre Università, rappresentate nelle due Competizioni, occasioni, peraltro, per ottenere feedback dai professionisti presenti, sondare la possibilità di stage presso studi legali o le stesse Camere arbitrali, intraprendere pubbliche relazioni.”

In questa direzione si muove, ad esempio, la futura esperienza di uno degli studenti che hanno partecipato al workshop della dott.ssa Silvana Dalla Bontà, Marco Castellini, che sta per intraprendere uno stage, sotto la sua supervisione, di tre mesi presso il National Conflict Resolution Center di San Diego (Stati Uniti), in vista di un approfondimento della conoscenza della mediazione.

“Che i sistemi giuridici anglo-americani siano da più tempo attenti ai meccanismi alternativi al processo di risoluzione delle controversie è infatti cosa innegabile – aggiunge Dalla Bontà – e ciò si spiega per ragioni strutturali di quegli ordinamenti, che cerchiamo di indagare nel corso del Laboratorio. Non si tratta certo di voler trapiantare da noi, in modo acritico, esperienze straniere, ma di confrontarci con sistemi ove negoziazione e mediazione sono da tempo oggetto di corsi universitari, anche obbligatori, e che, infatti, le squadre straniere – come quella australiana, vincitrice quest’anno dell’ICC Mediation Competition – hanno senz’altro frequentato.

Nella Facoltà di giurisprudenza accettiamo quindi la sfida che le realtà straniere ci offrono e da queste traiamo stimolo, in una rivisitazione nostra ed originale, per migliorarci”. In questo senso si muove, ad esempio, la serie di incontri, accreditati anche dall’Ordine degli Avvocati di Trento, su negoziazione e mediazione (non solo civile, ma anche amministrativa e penale) che a partire da questa primavera saranno organizzati dalla Facoltà di Giurisprudenza, sotto il patrocinio della locale Associazione Alumni, cui afferiscono tutti i laureati della Facoltà.

 

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