Cantone: «Sanità scorribanda delinquenti di ogni risma»
La corruzione in sanità sottrae fino a 6 miliardi l’anno all’innovazione e alle cure ai pazienti. E in una azienda sanitaria su tre (37%) si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi 5 anni, «non affrontati in maniera appropriata». Lo affermano i dirigenti delle 151 strutture sanitarie che hanno partecipato all’indagine sulla percezione della corruzione, realizzata da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc.
«La sanità - afferma il presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone - per l’enorme giro di affari che ha intorno e per il fatto che anche in tempi di crisi è un settore che non può essere sottovalutato, è il terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma».
Ad ogni modo, ha sottolineato Cantone, «abbiamo comunque una sanità che assicura standard elevatissimi, ma va considerato che la corruzione abbassa anche il livello dei servizi». Quanto ai numeri, ha aggiunto, «sarei molto cauto, ma credo che vi sia un problema molto significativo sia di sprechi sia di fatti corruttivi». Per questo, ha avvertito, «siamo intervenuti mettendo in campo un nuovo piano anticorruzione concordato anche con i tecnici del ministero della Salute». Cantone ha quindi rilevato come ormai la corruzione si sia oggi «trasformata e la mazzetta tradizionale - ha detto - è rimasta quasi solo un ricordo». Il trend è comunque «stabile - ha aggiunto - ma la sanità è il settore in cui il problema della corruzione è sempre stato alto, confermandosi ai primi posti per rischi corruttivi».
Liste attesa snodo corruzione su cui agire
«Contro la corruzione nella sanità - ha continuato Cantone - abbiamo messo in campo strumenti nuovi, abbiamo fatto delle linee guida ed individuato gli snodi su cui intervenire: primo fra tutti quello delle liste di attesa, ma anche gli ambiti legati alle aziende farmaceutiche e persino, ad esempio, la gestione delle sale mortuarie». «Sarebbe bello - ha detto - che le liste d’attesa potessero essere trasparenti, ma ciò è molto difficile, perché ci sono in gioco i valori della privacy. Dobbiamo però intervenire e fatti come quello di Salerno (dove sono stati effettuati arresti per mazzette sulle liste di attesa) mi inquietano». Per questo nel «nostro piano anticorruzione - ha sottolineato Cantone - abbiamo indicato le liste di attesa proprio come una delle maggiori criticità». Bisogna, ha concluso, «creare nella sanità ‘anticorpi anticorruzione’, a partire dagli operatori».
Controlli in Asl su rispetto anticorruzione
«Stiamo per firmare un nuovo protocollo con il ministero della Salute, per avviare stretti controlli al fine di verificare se le Asl si sono adeguate alle norme ed i piani anticorruzione; andremo cioè a controllare come i piani anticorruzione vengono applicati». Lo ha annunciato il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenendo in occasione della prima giornata nazionale contro la corruzione in sanità. «Lo faremo con i tecnici del ministero della Salute - ha spiegato Cantone - per capire se le Asl rispettano veramente tali norme o se si tratta solo di un rispetto sulla carta». Inoltre, ha sottolineato, «con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Agenas stiamo lavorando per mettere a punto un codice etico forte, che non sia però carta straccia». Il punto, ha concluso, è che «non si può intervenire solo con la repressione e dopo, ma mettendo in campo una serie di strumenti preventivi che cambino la mentalità».
Faraone, 2 mln italiani pagato bustarelle per Sanità
Il settore sanitario «continua ad essere tra i più colpiti dal virus della corruzione: ben 2 milioni di italiani hanno pagato ‘bustarelle’ per ricevere favori in ambito sanitario e 10 milioni hanno effettuato visite mediche specialistiche in nero». Lo ha affermato il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Davide Farone, in occasione della prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Corruzione e frodi nella sanità, ha sottolineato, «valgono 6 miliardi di euro». La corruzione in Sanità, ha avvertito Faraone, costa dunque «almeno 6 miliardi di euro, cioè più del 5% della spesa sanitaria pubblica. Queste sono le risorse distolte dai servizi sanitari a causa di corruzione e frodi». Un quadro aggravato dal fatto, ha aggiunto Faraone in un messaggio inviato in occasione della Giornata nazionale contro la corruzione in sanità, che «il 54% degli italiani è convinto che la sanità nel nostro Paese sia corrotta». È un dato, ha ricordato, che «ci pone al 69° posto nel ranking del Global CorruptionBarometer, che classifica 107 Paesi del mondo. L’Italia è preceduta da tutti i Paesi europei più avanzati».
806 mln danno erariale per frodi e sprechi in Sanità
Per Faraone il fenomeno della corruzione in Sanità «è consistente e lo dimostrano anche i dati della Guardia di finanza, che da gennaio 2014 a giugno 2015 ha scoperto frodi e sprechi nella spesa pubblica sanitaria che hanno prodotto un danno erariale per 806 milioni di euro, pari al 14% del danno erariale complessivo». «Stiamo mettendo in campo, come Governo nazionale - ha sottolineato il sottosegretario - molte azioni per combattere questa piaga. Lo scorso anno il Parlamento ha approvato il disegno di legge anticorruzione. Oltre ad aver ripristinato il reato di falso in bilancio, abbiamo anche dato più poteri all’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione».