«Stop alle aperture festive, cambiare la legge nazionale»
Opinione pubblica divisa
Il Parlamento riconosca competenze legislative primarie alle Province di Trento e di Bolzano sul commercio, in modo da poter regolamentare le aperture domenicali e arrivare ad uno stop di quelle festive. È questa la richiesta condivisa ieri dagli attivi regionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs del Trentino e dell'Alto Adige con Asgb, riuniti a Castel Mareccio, con la partecipazione di un centinaio di delegati.
Per le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori del commercio e della cooperazione, è questa l'unica strada per trovare un equilibrio tra diritti dei lavoratori ed esigenze di servizio. I nodi centrali della questione riguardano le aperture festive e gli orari di lavoro.
L'assemblea ha ribadito l'assoluta contrarietà alle aperture festive, «ritenendo negativa anche una generalizzata e non regolamentata apertura domenicale, in quanto produce danni alle aziende che poi scaricano sui lavoratori». Da qui la decisione, condivisa da tutti i delegati, di organizzare un incontro con la delegazione parlamentare regionale, con i consiglieri delle due Province e gli assessori per condividere con loro un'azione di pressing a livello nazionale per cambiare l'attuale legge sul commercio.
Un sostegno a queste richieste è arrivato dall'assessora altoatesina Martha Stocker , condiviso nella sostanza anche dai rappresentanti trentini (l'assessore Alessandro Olivi non ha potuto partecipare per altri impegni). Ricordando che domani Primo Maggio è la Festa del lavoro, Stocker afferma che «il lavoro è importante, ma la domenica e i giorni festivi vanno tutelati. Queste giornate vanno dedicate al riposo, alla riflessione e all'incontro in famiglia».