Bus, provvedimenti contro i "portoghesi" La Uil: «Sono inutili, potenziate i controlli»
Da ormai dieci giorni è entrato in vigore il provvedimento della Provincia che prevede l'apertura della sola porta anteriore per far salire i passeggeri a bordo dei mezzi pubblici di Trento e Rovereto creando un deterrente per i cosiddetti “portoghesi”.
Uil Trasporti del Trentino boccia il provvedimento.
Il comunicato
«Invece di inventarsi simili palliativi pressoché inutili, i funzionari della provincia dovrebbero trovare una soluzione che, oltre a funzionare meglio, non danneggi ne l'utenza ne l'autista. Quest’ultimo, infatti, si trova costantemente sommerso dalle lamentele dei passeggeri che, non capendo la disposizione, se la prendono con lui, tanto più che la delibera lascia l’applicazione del provvedimento “a discrezione dell’autista”, responsabilizzandolo quindi ulteriormente senza un’opportuna compensazione e rendendo la situazione ancora più confusa.
Va detto poi che le persone che intendono pagare lo faranno in ogni caso, mentre i disonesti rimarranno tali anche salendo dalla porta anteriore (o punteranno alla porta centrale creando disagi a chi scende). Il conducente non può, al momento, assumersi l’onere di controllare chi fa o non fa il biglietto e, tra l’altro, non è detto che chi sale davanti farà il biglietto così come non è detto che chi non convalida alla “macchinetta” è necessariamente un portoghese, si pensi all’applicazione Open Move, per esempio. Chi guida, per come è la situazione oggi, deve pensare alla strada e alla sicurezza senza assumersi ruoli inappaganti che, allo stato attuale, non ha modo di ricoprire. Un simile provvedimento, inoltre, oltre ad essere scomodo ed inefficace, incide negativamente anche sulle tradizionali mansioni dell’autista che è costretto a fermarsi più del dovuto alle fermate perdendo minuti preziosi.
Per evitare il fenomeno dei portoghesi bisognerebbe, semmai, rafforzare maggiormente il controllo a bordo avvalendosi, lo diciamo da tempo, del personale di Trentino Trasporti, dei cassa integrati e degli “esodati” evitando inutili espedienti che danneggiano sia l’utenza (si pensi anche ai passeggeri disabili che vedono un ulteriore ostacolo alla fruizione dei mezzi pubblici) che i lavoratori, minacciati per giunta da sanzioni disciplinari per l’eventuale mancata applicazione di un provvedimento, diciamolo, ottuso ed irrisorio».