Giacca rilancia per lo stadio e chiede 15 ettari alla Provincia
«Nel 2020 potremo andare a vedere il Trento al "Ferrari stadium" o all'"Itas stadium"». Scherzava, Mauro Giacca, presidente del calcio Trento, e i suoi ospiti hanno riso; ma dietro alla battuta pronunciata nel corso della serata «Sinergia», l'evento di fine anno ideato dalla dirigenza aquilottqa per ringraziare il pool degli sponsor al termine della cavalcata trionfale che ha portato la squadra in Eccellenza, c'è l'idea vera di un nuovo stadio per la città.
Martedì sera nella sede delle Cantine Ferrari, davanti al governatore Ugo Rossi, all'assessore provinciale all'urbanistica Carlo Daldoss, al sindaco Alessandro Andreatta, all'assessore comunale allo sport Andrea Robol, Giacca ha ripetuto il suo progetto per le aree di Mattarello. «Non dovrà essere uno stadio per il Trento ma per tutta la trentinità, in grado di ospitare concerti di richiamo e amichevoli pre campionato» spiega. Naturalmente questo ha un costo che - assicura il presidente - il pool di aziende che sostengono il calcio Trento è pronto ad accollarsi, a patto che il terreno ce lo metta la Provincia, che ne è proprietaria dopo gli espropri che dovevano permettere l'ormai archiviata costruzione della cittadella militare.
Giacca si immagina già una struttura dove il porfido e il legname trentini la faranno da padroni. «Avrà quattro ingressi - dice - e un centro commerciale che renderà il luogo vivo e aiuterà a coprire i costi». A fianco verrebbe fatta, preferibilmente in pineta, la nuova sede gialloblù con un centro sportivo per i giovani che in estate potrebbe trasformarsi in campus.
Secondo i calcoli della dirigenza della società aquilotta saranno necessari, tra campi di allenamento, stadio, negozi e parcheggi, una quindicina dei 25 ettari disponibili tra Man e Mattarello. Ma prima di fare progetti veri e propri Giacca & C. vogliono avere l'okay di Provincia e Comune. La partita insomma non è ancora iniziata.